In una piacevole serata tra amici, nel meraviglioso giardino del B&B Locanda del Pino di Marina di
Ginosa, il Circolo Arci “Il Ponte aps” del nostro territorio, ha dedicato momenti di riflessioni sull’esperienza
pandemica, che ha travolto l’intera umanità come una tempesta in mare aperto.
Spunti rilevanti sono stati dati da Maria Ribecco, un’infermiera, nostra conterranea, che avendo accettato
quella che lei stessa ha definito la chiamata alle armi dei camici bianchi, ha scritto un libro dal titolo “Il
quaderno verde mela”, un diario di esperienze, di affanni, di angosce da lei vissute presso i reparti Covid.
Il libro ha il pregio, dice il Dott. Franco Pizzulli, specialista in neurologia, di narrare con molta naturalezza e
chiarezza gli aspetti umani e l’aspetto clinico della malattia, così contagiosa e così emergenziale.
Del dolore e della sofferenza, ne dà testimonianza il socio Arci, Nicola Maggi, contagiato nella seconda fase
dal coronavirus, il quale ringrazia i medici e gli infermieri che l’hanno curato in un momento in cui la
solitudine nel letto ospedaliero gli faceva desiderare una cosa sola: “rivedere i suoi cari”.
Adele Carrera, la responsabile del Presidio del Libro di Ginosa, elogiando il libro scritto da Maria Ribecco e
ritenendolo, particolarmente, una testimonianza emozionale di questo periodo, riporta i dati relativi all’anno
2020 nell’ambito della letteratura e delle pubblicazioni, pertanto dice: “sono stati scritti finora 2295 libri sulla
pandemia di qualsiasi genere letterario, da quello giornalistico ai prontuari per l’emergenza, dai saggi
scientifici ai romanzi, dalle poesie ai fumetti, il tutto pari al 3,5% del totale delle pubblicazioni, mentre l’85%
è stato dedicato alla narrativa”. Dopodiché sostiene che, se i ricordi di questo periodo storico saranno fugaci,
come si può facilmente pensare, si spera che facciano memoria le tante emozioni stampate.
Il collegamento in video di Oscar Pizzulli, editor Mondadori e comunicatore della scienza, ha fatto il punto
sulla parola infodemia, una parola composta da “informazione” ed “epidemia”, ovvero “un mare di
informazioni che provoca confusione, paura e scetticismo nei lettori e negli ascoltatori che spesso fanno fatica
a distinguere le notizie verificate da quelle false e non verificate”.
Non dimentichiamo come, anche in questi mesi siamo stati sommersi dai dati: numero di contagiati, di decessi,
di ricoverati in terapia intensiva e così via. In alcuni casi sono state date delle informazioni utilizzando dati
corretti ma in contesti errati. Questo perché, sostiene Oscar Pizzulli: “i dati da soli non bastano per trasmettere
una corretta informazione, in quanto essi vanno contestualizzati” ancora, trova indispensabile per chi fa
comunicazione porre l’attenzione all’empatia, pertanto aggiunge “una comunicazione priva di empatia nei
confronti del pubblico che intanto si trova immerso in uno stato d’animo di smarrimento e di paura” non
approda assolutamente a un clima sereno e distensivo.
Stefano Giove, il presidente dell’Arci “Il Ponte aps” di Ginosa, che ha moderato la serata, ha avvertito il
disagio dell’autrice nel fare menzione dei pazienti lasciati la sera prima, a fine turno, per lei, apparentemente
migliorati, e mai più ritrovati al mattino.
Il giornalista Michele Pacciana, in collegamento telefonico, ha rivolto i suoi complimenti all’autrice, ritenendo
il suo libro una testimonianza sicuramente da leggere per la sua scioltezza e la sua fluidità.
Il Dott. Franco Pizzulli conclude convinto che il merito della scienza è quello di aver prodotto un vaccino in
tempi brevi, grazie alle risorse ingenti dei governi e alla sinergia dei ricercatori in un mondo globale quale il
nostro. Pertanto, invita fermamente a vaccinarsi tutti per impedire al virus di continuare a propagarsi e a
produrre le ennesime varianti.
La serata è stata allietata da intermezzi musicali, interpretati dalla dolcissima e giovanissima pianista Floriana
Ribecco, che ha scelto per il pubblico presente, attento e sensibile, brani melodici e molto espressivi del
compositore e pianista italiano contemporaneo, Ludovico Einaudi.
Chiude la serata un brano dal titolo Lontano, quasi a voler augurare un futuro tranquillo e spensierato, che
tutti ci auguriamo giunga quanto prima!
Ciriaca Coretti
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