Condizione non idonea degli spogliatoi degli operai come di quelli degli impiegati. Usb denuncia costantemente, anche presso enti esterni preposti, la situazione alquanto precaria nello stabilimento siderurgico che, oltre al disagio in sé, provoca ulteriori conseguenze.
Le docce sono per la gran parte fuori uso; per accedere a quelle che ancora funzionano (poche) si creano lunghe code. Capita spesso inoltre che si blocchi la caldaia nel bel mezzo della doccia, indispensabile per rimuovere eventuali tracce di polveri nocive.
Anche gli ascensori inoltre sono guasti con il personale addetto alla manutenzione in cassa integrazione. I pochi ascensoristi al lavoro operano senza pezzi di ricambio e con mezzi di fortuna. A questo si aggiunge che l’igiene, in ambienti come questi, lascia a desiderare dal momento che il gestore ha ridotto al minimo il ricorso alle ditte esterne che si occupano delle pulizie.
In considerazione del fatto che siamo ancora alle prese con l’emergenza sanitaria generata dal Covid, senza dubbio le code per attendere il proprio turno e fare la doccia, non risulta essere certamente un fatto positivo.
Acciaierie d’Italia, con la complicità dello Stato, tratta i lavoratori come bestiame. Vergognoso e ignobile comportamento da parte di chi fa annunci e dice di voler rilanciare la fabbrica, ma probabilmente ignora, o meglio finge di ignorare, che questo non si può fare se non si parte dai rapporti umani, e nel caso specifico dal trattamento dei dipendenti. Usb chiede non solo all’azienda, ma anche allo Stato, il ripristino di condizioni dignitose di sicurezza e igiene a tutela dei lavoratori.
Coordinamento esecutivo Usb Taranto
Foto in allegato–
Ufficio Stampa USB Taranto
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