Terminato in tarda mattinata l’incontro tenuto tra Acciaierie d’Italia e le organizzazioni sindacali. Oggetto: i prossimi assetti di marcia. Solite dichiarazioni prive di contenuti che possano rassicurare sui futuri sviluppi.
A causa del guasto in Afo 4, il reparto si fermerà dal prossimo 1 dicembre. Indispensabile il processo che permetterà di svuotare il forno per poter verificare entità e natura del guasto (tecnicamente chiamata “bucatura di salamandra”). Si ferma Acciaieria 1 con ricaduta su tutto il personale in cassa integrazione, oltre che in Acc1 appunto, in Colata Continua 1 (CCO1), Colata Continua 5 (CCO5) e Afo 4.
Negli annunci odierni, l’azienda ha tenuto fuori l’area a freddo, ma ci aspettiamo che dopo la bucatura della salamandra, possa illustrare un altro scenario e quindi incrementare i numeri della cassa integrazione, includendo appunto l’altra parte della fabbrica. Stesso discorso per Staff, Servizi e Officine Generali.
Di fatto oggi, di fronte a interventi fatti in Afo 4, per questo fermo per sette mesi con una spesa che si aggira attorno ai 70 milioni, invece di chiamare in causa chi ha prodotto il danno, e di chiederne conto, si fa ricadere il tutto sui lavoratori. Il timore è che si stiano creando le condizioni, e l’alibi, per provocare la fermata generale dello stabilimento, nella peggiore delle condizioni e senza nessuna garanzia per i dipendenti.
Quello che si evince da questo ennesimo incontro farsa senza prospettiva alcuna, è purtroppo quello che Usb aveva ampiamente previsto. Solo con tempi ancor più ridotti. L’Unione Sindacale di Base, come sempre, non esiterà a prendere posizione in maniera netta al fianco dei lavoratori.
Coordinamento provinciale Usb Taranto
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