Ieri, abbiamo inviato una richiesta d’intervento allo Spesal per la tutela e la sicurezza dei lavoratori, all’interno dello stabilimento tarantino Acciaierie d’Italia.
Dopo aver cercato di ottenere risposte da parte dell’azienda su una problematica di sicurezza legata alla bagnatura delle strade e all’inefficienza dei mezzi di trasporto interni, sprovvisti di aria condizionata, purtroppo siamo costretti a chiedere interventi dall’esterno, perché ci troviamo di fronte ad un datore di lavoro che ignora le segnalazioni, anche se le stesse mettono a serio rischio la salute e la sicurezza dei propri dipendenti.
Le polveri e gli agenti patogeni che si accumulano sul manto stradale potrebbero infatti rappresentare un pericolo, in particolar modo in alcune zone come le aree a caldo; ciononostante, pur avendo segnalato una simile problematica, l’azienda continua la sua latitanza, ed i lavoratori continuano ad essere esposti.
Gravissimo è l’atteggiamento assunto da un’azienda che nelle scorse settimane è stata destinataria dell’ennesimo atto di fiducia da parte dello Stato, attraverso un cospicuo aiuto economico, dimostrandosi inadeguata a gestire lo stabilimento.
L’USB continuerà a svolgere il proprio compito accanto ai lavoratori, perché vengano rispettati i loro diritti, malgrado la gestione nefasta della fabbrica tarantina si vada consolidando sempre più.
Vincenzo MercurioCoordinatore di fabbrica Usb
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