Sarà la Procura di Taranto, che ha aperto un’indagine, a cercare di fare chiarezza sulla morte di Domenico Fasano, l’agente penitenziario in servizio presso la Casa circondariale di Castrovillari trovato agonizzante all’interno della sua auto, un’Opel Astra, a Ginosa. Perché l’uomo, terminato il turno di lavoro nel carcere della città del Pollino, non è tornato ad Amendolara, dove vive insieme con la famiglia e dove la moglie lo stava aspettando?
Un giallo di cui scrive la Gazzetta del Sud. Mimmo, come tutti affettuosamente lo chiamavano, è stato notato da una pattuglia della Polizia stradale. Gli agenti hanno allertato i soccorsi. L’uomo è stato trasportato presso il Pronto soccorso dell’ospedale di Taranto, ma i tentativi di rianimarlo sono stati vani. Adesso, restano tanti interrogativi ai quali le indagini tenteranno di dare risposta. Domenico Fasano ha percorso in auto il tragitto che separa Castrovillari da Ginosa da solo o in compagnia di qualcuno? Secondo la Gazzetta del Sud, è probabile che, terminato l’orario di lavoro, si sia messo in viaggio con un collega originario di Trebisacce. Cosa ha spinto l’agente penitenziario fino a Ginosa?
Perché non ha contatto la moglie? Qual è la causa del decesso? L’auto, all’arrivo della Polizia stradale, era ferma accanto a un guard rail. Fasano ha avvertito un malore mentre guidava e ha accostato? Anche se le cose fossero andate così, rimane però il mistero sul perché si trovasse tanto lontano da casa. Intanto, una collega affida ai social il proprio dolore per la morte improvvisa di Mimmo: “Tu, uomo di esempio, sarai fonte di ispirazione per i più giovani. Insieme a te, è volato in cielo un pezzo del nostro istituto. Ciao Boss, riposa in pace”.
(Fonte Cosenza Channel)
PIÙ COMMENTATI