Arriva la conferma alle indiscrezioni trapelate negli ultimi giorni: l’appalto finora affidato alla Ags passa, senza alcuna gara, ad aziende che dalla visura camerale risultano inattive, e che hanno tutta l’aria di essere multiservizi create ad hoc da Semat e Sea.
Alcuni lavoratori della Ags dieci anni fa lavoravano proprio per la Semat che, dichiarando esuberi, lasciò a casa gli stessi, poi passati attraverso altre due aziende (prima Steel Service, associata della Semat, poi Quadrato) prima di approdare in Ags. Oggi tornano in Semat. Assurdo pensare che, in dieci anni, i lavoratori tornano dove erano prima, molto probabilmente a condizioni peggiori, nonostante sia trascorso del tempo. Dimostrazione del fatto che i cambi di appalto sono serviti unicamente per annullare i diritti dei lavoratori.
Ags si è mostrata, nonostante i dubbi della prima ora, avanzati da Usb, seria e rispettosa nei confronti degli impegni assunti con le organizzazioni sindacali e quindi nei confronti dei lavoratori.
Con Ags infatti sono stati sottoscritti importanti accordi sindacali, grazie ai quali è stato possibile riconoscere ai lavoratori 100 euro pro capite per disponibilità in turno, più 8 euro al giorno per il ticket, più 2,50 al giorno per il cambio tuta. In questo modo l’azienda ha dato chiare risposte in termini economici ai lavoratori, consentendo loro di acquisire dei diritti che oggi con il cambio di appalto saranno certamente messi in discussione dall’azienda aggiudicataria. Ags ha inoltre garantito, negli ultimi anni, la continuità occupazionale a circa 50 lavoratori, ex Castiglia ed ex Quadrato, una parte dei quali avrebbe dovuto essere assunta dalla Sea, che invece si rifiutò.
Riteniamo vergognoso un cambio di appalto in un momento in cui, con la pandemia in atto e le grandi criticità legate all’appalto Arcelor Mittal, in primis i mancati pagamenti, bisognerebbe al contrario creare serene condizioni di lavoro e stabilità, e dimostrare concretamente rispetto e considerazione dei lavoratori in quanto persone e non intesi come mezzi di un processo produttivo.
Per quanto ci riguarda le unità lavorative devono essere assorbite tutti nel rispetto degli impegni siglati con Ags. Rifiutiamo nettamente l’idea che i cambi di appalto determinino importanti e dolorose perdite di posti di lavoro, di salario e di diritti. Usb, in caso contrario, preannuncia una netta presa di posizione e conseguenti azioni di mobilitazione.
Egidio Murciano e Federico Cefariello Responsabili Appalto USB Taranto
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