Alle prime luci dell’alba i militari della Compagnia Carabinieri di Manduria, con il supporto dello Squadrone Eliportato Carabinieri “Cacciatori” Puglia e di un velivolo del Nucleo Elicotteri Carabinieri di Bari, hanno dato esecuzione all’ordinanza di applicazione di misure cautelari, emessa dal gip del Tribunale di Taranto, su richiesta della locale Procura della Repubblica, a carico di quattro indagati (tre in carcere, uno agli arresti domiciliari), presunti responsabili di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di introduzione di animali nel fondo altrui e pascolo abusivo, estorsione, incendio, danneggiamento e occupazione di edificio, oltre che – a vario titolo – dei reati di detenzione e porto illegale di armi, furto e minaccia.
Numerosi atti ritorsivi (incendi e danneggiamenti) e intimidatori commessi, anche con l’uso delle armi, ai danni di quegli imprenditori che avevano protestato o che si erano rivolti all’Arma locale, avevano ingenerato nelle vittime un particolare timore nel denunciare i soprusi subiti, preferendo ricercare un compromesso con gli indagati pur di salvare le proprie aziende, già colpite da danni ingenti. Ma talune situazioni divenute ormai insostenibili hanno convinto alcuni imprenditori, anche grazie all’opera di rassicurazione e di sostegno esercitata dai Carabinieri, a rompere il muro del silenzio e a fornire una collaborazione che ha permesso di completare il quadro fino ad allora emerso dalle indagini e condiviso dall’Autorità Giudiziaria che, ferma restando la presunzione d’innocenza degli indagati fino a sentenza definitiva, ha emanato il provvedimento eseguito questa mattina.
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