Il grande malato, in Italia come in Puglia è la sanità. I governi regionali, di Sinistra come di Destra, non sono riusciti a risanarla. Il governo Meloni sta procedendo a tagli lineari nei confronti delle presone con disabilità. Questa situazione si riverbera sulle famiglie di uomini e donne con handicap, gettando i genitori e i parenti in uno stato di prostrazione perenne e generalizzata. Solo per fare un esempio, fino all’anno scorso, venivano forniti gli ausili di cui ogni soggetto disabile aveva bisogno senza stringere troppo la cinghia. Ora le ditte produttrici di carrozzine hanno avvertito gli utenti che potranno fornire soltanto la carrozzina base. Tutto il resto, anche i supporti fondamentali, come l’anti ribaltamento, che serve per salire o scendere un semplice gradino o un marciapiede, dovrà essere pagato a parte da chi voglia usufruirne. I costi lievitano così enormemente andando a gravare su una categoria di persone che nella maggior parte dei casi non naviga nell’oro, anzi. Le stesse ditte produttrici si lamentano non poco. Gli operatori affermano che la crisi induce a puntare sul mercato estero. In America, Olanda, Francia e in molti altri Paesi europei sono le assicurazioni a farsi carico della Sanità anche e soprattutto per quanto riguarda quella convenzionata. In Italia invece bisogna far fronte alle richieste rientrando nelle convenzioni a discapito della qualità, degli utenti ma anche delle casse delle singole società. Solo per fare un esempio, vengono costruite carrozzine elettriche o manuali in fibra di carbonio, super leggere e super accessoriate, ma che si aggirano intorno ai 5.000 euro. Solo un disabile italiano si dieci, stando alle ultime statistiche, se lo può permettere, a differenza dei suoi colleghi doltr’Alpe che posso accedere ad un sistema di assicurazioni private e convenzionate. Non è solo una questione di profitto, ma un fatto di praticità operativa. Da Destra e da Sinistra in Italia si sta procedendo allo smantellamento della sanità, ma prima di arrivare ad un sistema europeo, che forse noi non vedremo, tenuto conto che per fare una TAC in un ospedale pubblico, anche in Puglia si deve aspettare cica un anno e mezzo/due salvo ricorrere ad una prestazione a pagamento, ne passerà di acqua sotto i ponti. Le persone con disabilità che in Puglia sono il 4,5% della popolazione, circa 180000 si sentono sempre più sole ed abbandonate. Anche da noi sta montando una rabbia sorda, che per ora si limita al mugugno rancoroso. Come evitare la prossima bomba sociale. Le associazioni dei disabili nella maggior parte dei casi rimangono delle monadi isolate, incapaci di fare rete ed unirsi. Ognuna impegnata a curare il proprio orticello, senza riuscire a diventare un corpo unico capace di rivendicare efficacemente i propri diritti. Unica eccezione positiva l’Unione Italiana Ciechi. Ci vogliamo dare una mossa o no?
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