Finì in ospedale con un dente rotto e un trauma cranico. Ai genitori, una volta rientrato a casa, raccontò di essere caduto, ma mamma e papà non gli credettero. E si presentarono in caserma denunciando l’aggressione subita dal figlio 19enne da parte di un gruppo di sei ragazzini, tutti di età compresa fra i 13 e i 17 anni. Secondo la denuncia, il 20 ottobre scorso i sei adolescenti sollevarono di peso il ragazzo, disabile, e lo scaraventarono sui gradoni di una chiesa, a Lizzanello, nel Salento.
I sei, fra i quali una ragazza, sono ora tutti indagati per lesioni personali. E non si limitarono ad aggredire quel giovane, di poco più grande, ma ripresero la scena con i telefoni cellulari: nelle immagini si vedono quattro dei sei indagati irridere il disabile, sollevarlo come un oggetto e lanciarlo contro i gradoni. Il video finì anche sotto gli occhi dei genitori del 19enne: impossibile, per loro, credere quindi alla versione fornita dal figlio, forse per paura, forse per vergogna. Denunciarono l’accaduto e non si limitarono a quell’episodio: poche ore dopo la denuncia, la corredarono di altri fatti simili subiti dal ragazzo, le cui condizioni di salute peggiorarono con il passare del tempo.
All’ospedale “Vito Fazzi” di Lecce la diagnosi non lasciò dubbi: un dente rotto, lesioni alle gengive, trauma cranico. Sull’accaduto indagano i carabinieri della compagnia di Lecce e i militari della stazione di Lizzanello. Il pubblico ministero Stefania Mininni ha disposto una perizia sui telefonini dei sei ragazzi, perizia eseguita dal consulente informatico Claudio Leone e, per conto di alcuni degli indagati, dall’ingegnera informatica Luigina Quarta. Poi la pm ha chiesto una proroga delle indagini di altri sei mesi, per ascoltare il 19enne disabile. I sei adolescenti sono difesi dagli avvocati Silvio Giardiniero, Raffaele Benfatto e Davide Pastore.
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