Al termine di complesse indagini coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Taranto e dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Taranto, nell’ambito di una vasta operazione di polizia giudiziaria condotta nel capoluogo jonico, i Carabinieri del Nucleo Investigativo e della Compagnia di Taranto, supportati da due unità antidroga del Nucleo CC Cinofili di Modugno (BA), hanno eseguito di 12 decreti di perquisizione personali e domiciliari con contestuale informazione di garanzia emessi dalle citate Procure, nei confronti di altrettanti soggetti ritenuti responsabili di detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti, tra cui anche due minorenni.
Durante le perquisizioni, i militari hanno recuperato stupefacente, materiale per il confezionamento, denaro contante composto da banconote di vario taglio come provento dell’attività di spaccio, nonché numerosi appunti che presumibilmente costituiscono delle vere e proprie contabilità sulle cessioni effettuate e sulle somme da recuperare.
In particolare, una 47enne ed un 60enne sono stati arrestati e sottoposti alla detenzione domiciliare, in attesa di convalida da parte del GIP di Taranto, poiché all’atto dell’ingresso dei Carabinieri nelle loro abitazioni, pur provando a disfarsi dello stupefacente in loro possesso lanciandolo dalla finestra, sono stati individuati dal servizio di cinturazione che i militari avevano messo in atto; un terzo soggetto, già agli arresti domiciliari per reati inerenti gli stupefacenti, è stato trovato in possesso di materiale per il confezionamento, tra cui bilancini di precisione e un apparecchio per il sottovuoto con i relativi rotoli di cellophane, detenendo inoltre l’importante somma di denaro contante di 3.500 euro circa in banconote di vario taglio.
Inoltre, presso l’abitazione di un indagato, è stato altresì rinvenuto un impianto di videosorveglianza con relative microcamere, verosimilmente utilizzato per vigilare l’area dello spaccio e difendersi da improvvise sortite delle forze di polizia durante le cessioni.
A consuntivo di tutta l’attività, i Carabinieri hanno proceduto a sequestrare:
· 95 grammi di cocaina suddivisa in due confezioni;
· 18 dosi di cocaina per un peso totale di circa 7 grammi;
· 28 grammi di eroina contenuta in una confezione;
· 5 dosi di eroina per un peso totale di circa 3 grammi;
· 10 grammi di hashish;
· un apparecchio per il sottovuoto con i relativi rotoli di cellophane;
· 4 bilancini di precisione;
· un impianto di videosorveglianza composto da microcamere;
· la somma contante di €. 3.490 in banconote di vario taglio.
I dati contenuti nei vari quaderni ed appunti rinvenuti nelle abitazioni degli indagati e sequestrati, che sembrerebbero essere delle “contabilità” sulla sostanza venduta e sul denaro ancora da riscuotere, saranno oggetto di ulteriori approfondimenti da parte degli inquirenti, oltre a costituire un indizio dell’attività di spaccio ricostruita in atti dai Carabinieri, che già nel corso delle indagini avevano proceduto ad arrestare in flagranza alcuni degli indagati proprio durante le varie cessioni di stupefacente.
L’indagine quindi ha consentito di:
– individuare ed attaccare una “centrale dello spaccio” che, in una particolare area del quartiere Tamburi, aveva la sua base operativa sia per il confezionamento dello stupefacente che per il successivo spaccio, con acquirenti identificati volta per volta durante le indagini e provenienti anche da comuni diversi della provincia;
– appurare la spregiudicatezza di alcuni degli indagati che, benché già sottoposti agli arresti domiciliari, avevano continuato con la loro attività di spaccio.
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