Da Manduria a Marina di Ginosa i controlli volti a garantire il corretto svolgimento dell’attività venatoria, costituiscono una delle attività d’istituto tipica dell’Arma Forestale. Nella prima parte della stagione venatoria in corso, che termina il 31 gennaio 2021, i reparti sono stati impegnati nel contrasto alle pratiche di caccia illegali, il cosiddetto “bracconaggio”.
Nel corso di tale attività, disposta dal Gruppo Carabinieri Forestale di Taranto, i militari hanno già svolto più di cento controlli in tutto il territorio della provincia ionica. L’attività si è concentrata maggiormente nelle aree percorse dal fuoco o zone limitrofe e nelle aree protette individuate sia dalla normativa Europea, Rete Natura 2000, che Nazionale e/o Regionale. In particolare, in varie località dei comuni di Crispiano, Mottola, Manduria, Maruggio e Marina di Ginosa sono stati sequestrati, soprattutto nelle ore notturne, diversi richiami acustici utilizzati per la caccia alle quaglie (Coturnix coturnix) che, attratte dai suoni riprodotti artificialmente, sostano in loco divenendo facile preda dei bracconieri. Alcune operazioni si sono mostrate impegnative e delicate, poiché bracconieri particolarmente ingegnosi hanno posizionato i richiami acustici in casse di acciaio blindate al fine di evitarne l’asportazione.
Ancora, nel corso di una perlustrazione, i Carabinieri Forestali coglievano una persona intenta ad esercitare la pratica venatoria con un’arma carica di ben otto cartucce, numero illegale, per cui si è proceduto al sequestro del fucile deferendo il cacciatore/bracconiere all’Autorità Giudiziaria per uso di mezzi di caccia vietati.
Tale servizio, di contrasto alle pratiche di caccia illegali, continuerà incessantemente per tutta la stagione venatoria 2020/2021, al fine di prevenire, ma anche reprimere, ogni forma di illiceità.
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