Fibrillazione e ansia tra gli operai e i quadri della più grande acciaieria d’Europa.
In fabbrica e negli altiforni si respira un’aria greve, di interrogativi sussurrati e non risolti, perché quasi non si spera più che abbiano risposta, se non negativa.
Sulle incognite occupazionali che pesano sul futuro dei lavoratori, si abbatte ora un’altra tegola. Spunta un accordo tacito, stipulato con una lettera segreta, tra l’amministratore delegato Lucia Morselli ed il ministro per gli affari europei Raffaele Fitto, che tenderebbe a rimescolare le carte, favorendo il socio privato Arcelor Mittal, senza coinvolgere la partnership pubblica di Invitalia.
Gli operai chiedono chiarezza. Anche a Ginosa la loro protesta si perde in un Modugno sordo, mentre i sindacati annunciano nuove iniziative di lotta.
Il cielo è grigio, striato di nebbia e fumo sulle ciminiere di Taranto. Nel quartiere Tamburi si lotta ancora per una difficile sopravvivenza. Il domani è un percorso a tentoni, immoto sul presente in affanno. Come il pullman che parte nella notte sulle strade della provincia, verso un lavoro sempre più precario e un pane insicuro.
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