Laterza – Continua la storia di Chiara. Un giornale locale e più ancora una web tv, deve saper ascoltare e diventare nel tempo, la Voce di tutti e di ognuno.
«Non so come iniziare a spiegare cosa mi sia successo… Come ben pochi sanno io sono nata in Ungheria, non voglio neanche ricordare il nome del paese, disperso in mezzo al nulla, Nel più profondo della tundra; e ora, dall’età di 6 anni abito in Italia perché sono stata adottata.
Fino a qualche anno fa non ho mai avuto il desiderio di indagare sul mio passato. Quando poi una sera tra me e me ripensavo a come io ero lì, a quello che facevo, quello che subivo..
Una sera ero nel mio letto, mi sono fermata, stavo pensando quasi piangendo in silenzio; decisi di alzarmi e andare da mia madre in salone.
Iniziai col chiedere perché ero stata adottata e perché io ancora adolescente ad oggi non posso sapere nulla sul mio passato.. non posso sapere il mio primo pianto, non posso conservare i miei primi vestitini.. Non posso sapere niente di tutto ciò è per questo non ne faccio una colpa a mia madre adottiva.
Non c’è molto da raccontare, quando per 6 anni ho sofferto, mangiando a terra e facendo i bisogni all’aperto. Ricordo che io, mia sorella Liliana e mio fratello Giulio avevamo costruito una piccola casetta dove andavamo per parlare o leggere. Magari guardando solo le figure dei pochissimi libri e giornaletti che avevamo.
Quello che subiva di più era mio fratello Giulio, un anno più grande di me.. strano ma vero, come un bambino all’età di 6 anni protegge le proprie sorelle, lui per me lì in Ungheria era come un Papà, era il mio punto di riferimento.
Scusatemi, non riesco a continuare. Ora mi rifugio nell’abbraccio della mia Grande Famiglia allargata. Buon Natale a tutti e alla prossima».
Chiara Gallitelli
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