Peppino nella vita ci è passato piano, col dolce fruscio di una carezza, come il soffio del vento, lieve e potente, che solleva una palla, quando passa da un lato all’altro della rete nella Palla a Mano, lo sport che amava e per cui viveva senza risparmiarsi, nel silenzio carico di calore e di energia positiva, che il suo largo sorriso trasfondeva negli occhi, ogni volta che ti guardava.
La Palla a Mano a Ginosa, lo Handball , era lui, Peppino Tortorella, lo ricordano bene gli amici del Palazzetto dello Sport di Ginosa. Lui aveva fondato la prima squadra, lui aveva trasmesso la passione ad un primo gruppo affiatato di ragazzi, lui aveva insegnato le tecniche di attacco e di difesa, lui aveva investito in quel piccolo, grande sogno i suoi pochi risparmi, per quello che, forse a torto, ci ostiniamo a considerare, uno sport minore.
Peppino era tutto nella squadra e per la squadra di Palla a Mano: Presidente, Allenatore, Amico, Maestro.
Tre anni fa, Peppino e i suoi ragazzi, lo hanno coronato alla grande, il loro piccolo sogno: sono riusciti a giocare, da Ginosa, con tanto agonismo e tanta determinazione, un campionato tra i grandi in serie A2, dove nessuno si sarebbe mai immaginato che potessero arrivare.
«E’ durato poco – ricorda oggi l’ingegner Claudio Petrera, amministratore della MEC Solution, la società che gestisce gli impianti del palazzetto dello sport di Ginosa – ma è stato bellissimo, un’esperienza indimenticabile.»
L’ultimo campionato, Peppino e i suoi ragazzi lo hanno giocato in Serie B, senza arrendersi mai e senza cedere terreno.
Ieri Peppino se n’è andato, nel silenzio riservato e partecipe di tutta una comunità, come si fa con i grandi dello Sport; ma rimarrà per sempre nel cuore dei suoi ragazzi e di quanti lo hanno conosciuto, o anche solo incrociato, illuminandoli con i suoi grandi occhi, dolci e allungati, come datteri, che fioriscono il deserto. (mip)
PIÙ COMMENTATI