(Di Massimiliano Doro)
La prematura ed improvvisa scomparsa del giovane fratello avvenuta pochi mesi fa, l’aveva profondamente segnata. Un dolore inaccettabile acuito dai tanti dubbi che aleggiano ancora sulle circostanze del decesso del giovane, avvenuto presso l’ospedale Ss. Annunziata di Taranto. Quell’indissolubile legame d’affetto che legava Tina e Paolo, trova continuità in quei piccoli gesti quotidiani. Curare e adornare la sua tomba è uno di questi. La salma di Paolo è stata inumata nel cimitero di Ginosa. In vita il giovane si dedicava alla cura di una piccola pianta che la sorella dopo la morte, aveva messo a dimora nel terreno dove Paolo è sepolto. Quella pianta significava ancora sentire la presenza di suo fratello e per questo l’aveva trapiantata sulla sua tomba. La dedizione e le cure verso quel germoglio nei difficili mesi vissuti, hanno rappresentato quel ponte con l’aldilà nel quale Tina poteva allungare la sua mano per accarezzare ancora una volta quel viso gioioso del trentenne tanto innamorato della vita. Ma una mattina recandosi come consuetudine presso il cimitero, Tina non trova più la pianta. Chiedendo spiegazioni agli addetti, le viene riferito che era stata estirpata in quanto …“dava fastidio”. Parole che trafiggono ancora una volta il cuore della giovane che vive l’accaduto come l’ennesima ed immeritata ingiustizia. Lo sfogo di Tina viene raccolto dalla nostra redazione. Spesso gesti eseguiti con noncuranza, possono ferire più dell’indifferenza.
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