Luca Atanasio ambasciatore italiano nella Repubblica Democratica del Congo, è stato ucciso in un attacco a un convoglio delle Nazioni Unite nel Congo orientale, a Goma. Stamattina si è verificato un agguato ai danni della vettura dove si trovava l’ambasciatore: il nostro diplomatico è deceduto poco dopo in ospedale. L’ambasciatore Attanasio è stato colpito da alcuni spari durante l’attacco al convoglio Onu con il quale viaggiava ed è morto “in seguito alle ferite riportate”, riferisce all’Afp un diplomatico di alto rango a Kinshasa. Nell’attentato sono morti anche un carabiniere della scorta – Vittorio Iacovacci – e l’autista del convoglio sul quale viaggiavano.
La matrice dell’attacco, non ancora rivendicato, non è ancora chiara. Tra le prime ipotesi c’è quella di un fallito rapimento ad opera di sconosciuti. L’attacco è avvenuto intorno alle 10 (le 9 italiane) presso la cittadina di Kanyamahoro. Sono molti i gruppi armati che operano nella zona dei monti Virunga, tra Congo, Ruanda e Uganda, e spesso prendono di mira i ranger del parco, famoso per i gorilla di montagna. La vettura faceva parte di un convoglio della Monusco – la missione dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per la stabilizzazione nella Repubblica Democratica del Congo – che comprendeva anche il capo delegazione Ue. “È con profondo dolore che la Farnesina conferma il decesso, oggi a Goma, dell’Ambasciatore d’Italia nella Repubblica Democratica del Congo Luca Attanasio e di un militare dell’Arma dei Carabinieri”, scrive la Farnesina in una nota. “L’Ambasciatore ed il militare stavano viaggiando a bordo di un’autovettura in un convoglio della Monusco, la missione dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per la stabilizzazione nella Repubblica Democratica del Congo”, si precisa.
Chi era Luca Attanasio
Luca Attanasio, diplomatico di 43 anni originario di Limbiate (Monza e Brianza), laureato in Bocconi, tre figli, era uno degli ambasciatori italiani più giovani nel mondo. Dal 5 settembre 2017, dopo diverse esperienze nelle ambasciate in Svizzera, in Marocco e in Nigeria, è diventato capo missione a Kinshasa, in Congo, dove stava portando a termine numerosi progetti umanitari al fianco dei circa mille cittadini italiani attualmente residenti nel Paese del Centro Africa. Nell’ottobre 2020 aveva ricevuto il Premio internazionale Nassiriya per la Pace “per il suo impegno volto alla salvaguardia della pace tra i popoli e per aver contribuito alla realizzazione di importanti progetti umanitari distinguendosi per l’altruismo, la dedizione e lo spirito di servizio a sostegno delle persone in difficoltà”.
“Tutto ciò che noi in Italia diamo per scontato – aveva detto l’ambasciatore in quell’occasione – non lo è in Congo dove purtroppo ci sono ancora tanti problemi da risolvere. Il ruolo dell’ambasciata è innanzitutto quello di stare vicino agli italiani ma anche contribuire per il raggiungimento della pace”. La cerimonia, organizzata dall’associazione culturale “Elaia”, si era tenuta in seduta straordinaria nella chiesa di San Marco Evangelista a Licusati, una frazione di Camerota in provincia di Salerno.
Era stata premiata anche la moglie del diplomatico, Zakia Seddiki, fondatrice e presidente dell’associazione umanitaria “Mama Sofia” che opera nelle aree più difficili del Congo salvando la vita ogni anno a centinaia di bambini e giovani madri. “Non si può essere ciechi davanti a situazioni difficili che hanno come protagonisti i bambini – aveva spiegato Zakia – è necessario agire per dare loro un futuro migliore. Cerchiamo, nel nostro piccolo, di ridisegnare il mondo”.
Luca Attanasio era nato il 23 maggio 1977 a Saronno, aveva vissuto a Limbiate e si era formato a Milano. Dopo la laurea in economia aziendale alla Bocconi di Milano, conseguita nel 2001, aveva vinto il concorso in diplomazia e nel 2003 era stato nominato Segretario di legazione in prova nella carriera diplomatica. Confermato in ruolo dal 29 settembre 2004, era entrato nella segretaria particolare del Sottosegretario di Stato e poi nel 2006 nominato segretario commerciale a Berna, 20 marzo 2006. Nel 2010 il trasferimento a Casablanca con funzioni di console. E proprio in Marocco ha conosciuto Zakia Seddiki, donna con cui è convolato a nozze nel 2015 e con la quale ha avuto tre figlie.
Dopo il rientro alla Farnesina come capo segreteria della direzione generale “Mondializzazione e questioni globali” nel 2013, nel 2014 di nuovo in Africa come primo segretario ad Abuja per un’assegnazione breve. Ad Abuja era tornato come consigliere nel 2015. A Kinshasa era stato nominato incaricato d’affari il 5 settembre 2017 e poi confermato nel gennaio 2019.
“L’Amministrazione comunale ha da poco appreso della scomparsa di Luca Attanasio, Ambasciatore italiano nella Repubblica Democratica del Congo e limbiatese di nascita, a seguito di un attacco terroristico al convoglio Onu sul quale viaggiava. Nell’attacco ha perso la vita anche un militare dell’Arma dei Carabinieri”, si legge in una nota del comune brianzolo di Limbiate. “Luca Attanasio, 43 anni, stava portando avanti diverse missioni umanitarie per la stabilizzazione del Paese africano. Soltanto pochi mesi fa, a novembre, aveva ricevuto il Premio Nassirya per la Pace 2020. Il Sindaco, l’Amministrazione comunale e tutta la città di Limbiate esprimono alla famiglia e ai cari di Luca il proprio profondo e sincero cordoglio. Un concittadino esempio per molti e soprattutto un giovane ragazzo che amava Limbiate”, conclude la nota. Il sindaco Romeo ha disposto le bandiere a mezz’asta in segno di lutto.
Luca Attanasio e l’intervista a Propaganda Live sugli italiani in Congo
Il cordoglio di Mattarella e Di Maio
Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, dopo aver informato i colleghi Ue del tragico evento esprimendo tutto il suo dolore per la morte del nostro ambasciatore e del carabiniere, ha deciso di lasciare in anticipo i lavori a Bruxelles e sta rientrando in queste ore in Italia. “Ho appreso con grande sgomento e immenso dolore della morte oggi del nostro ambasciatore nella Repubblica Democratica del Congo e di un militare dell’Arma dei Carabinieri. Due servitori dello Stato che ci sono stati strappati con violenza nell’adempimento del loro dovere. Non sono ancora note le circostanze di questo brutale attacco e nessuno sforzo verrà risparmiato per fare luce su quanto accaduto. Oggi lo Stato piange la perdita di due suoi figli esemplari e si stringe attorno alle loro famiglie e ai loro amici e colleghi alla Farnesina e nell’Arma dei Carabinieri”, ha detto il ministro.
“Ho accolto con sgomento la notizia del vile attacco che poche ore fa ha colpito un convoglio internazionale nei pressi della città di Goma uccidendo l’Ambasciatore Luca Attanasio, il carabiniere Vittorio Iacovacci e il loro autista. La Repubblica Italiana è in lutto per questi servitori dello Stato che hanno perso la vita nell’adempimento dei loro doveri professionali in Repubblica Democratica del Congo”. Questo il messaggio che il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha inviato al ministro degli Esteri Luigi Di Maio. “Nel deprecare questo proditorio gesto di violenza gli italiani tutti si stringono nel cordoglio intorno alle famiglie delle vittime, cui desidero far pervenire le condoglianze più sentite e la più grande solidarietà”, ha aggiunto.
La missione Monusco in Congo
Proteggere i civili e consolidare la pace nella Repubblica Democratica del Congo: è questo l’obiettivo della Monusco, la missione di “peacekeeping” delle Nazioni Unite nel Paese africano. Istituita con la risoluzione 1925 del Consiglio di sicurezza Onu, la missione è operativa dal primo luglio 2010. A dicembre del 2020, in vista della scadenza, le Nazioni Unite l’hanno prorogata di un anno, ma nel quadro di un progressivo disimpegno dal Paese. La missione conta su 17.467 operativi, di cui oltre 12mila sono truppe e quasi tremila civili. Pakistan, India e Bangladesh sono i Paesi che contribuiscono maggiormente al contingente militare.
(TODAY MONDO).
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