“L’approvazione in Commissione Bilancio del Senato dell’emendamento con cui si commissaria l’organizzazione dei Giochi del Mediterraneo a Taranto è una sconfitta per tutti, anche per i proponenti, e purtroppo per i tarantini anche l’ennesima dimostrazione di come per l’attuale maggioranza di governo siano più importanti i giochi politici che il rilancio della città. E dispiace che tra i firmatari dell’emendamento ci sia una senatrice di Fratelli d’Italia eletta nella circoscrizione di Taranto. Invece di chiedere al Governo una maggiore collaborazione con Regione e Comune per accelerare le procedure, si è preferita una linea che penalizza la comunità. Ora serve una presa di posizione forte da parte dei consiglieri tarantini per impedire che venga letteralmente ‘buttato a mare un lavoro di anni’, che ha visto coinvolte tutte le forze politiche in consiglio regionale, compreso il centrodestra. Dobbiamo dare dimostrazione di compattezza per il bene di Taranto, senza pensare a nessun tornaconto politico, per questo chiedo la convocazione di un incontro in presidenza tra il presidente Emiliano, l’ingegner Sannicandro e i consiglieri regionali eletti a Taranto”. Lo dichiara il capogruppo del M5S Marco Galante.
“Un commissario senza poteri ben definiti – continua Galante – e calato dall’alto senza alcun confronto con il territorio rischia di produrre solo danni. Come M5S abbiamo presentato in Senato un subemendamento soppressivo dell’emendamento che prevede il commissariamento. Il nostro impegno per portare i Giochi del Mediterraneo a Taranto e per la riuscita della manifestazione è sempre stato massimo, sin dalla presentazione della candidatura della città come sede dei Giochi. Siamo stati i primi a crederci e a continuare a lavorare in questo senso. I Giochi Del Mediterraneo rappresentano una grande opportunità per Taranto e per l’intera provincia nell’ottica della riconversione economica a cui si sta lavorando da anni. Tutti abbiamo parlato di questo evento come volano per il cambiamento. Perdere questa occasione sarebbe una ulteriore dimostrazione di quello che i cittadini ci rimproverano: una classe dirigente compatta per il bene della città. Non possiamo permettercelo”.
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