Un cosmorano è stato trovato impiccato con una cartuccia da caccia nel becco, proprio all’ingresso di un’oasi naturalistica in provincia di Foggia.
Ventinove chilometri più in là, una decina di alberi tagliati a sfregio e lasciati cadere sulla carreggiata. Entrambi gli episodi nella stessa
mattinata, entrambi nel bel mezzo del Parco Nazionale del Gargano. Una strana coincidenza in una delle aree protette più importanti del Sud
Italia che, nel caso del cormorano, si è consumata proprio di fronte la stazione dei Carabinieri Forestali dell’Oasi Lago Salso. Non si fa
attendere la reazione del WWF, che denuncia il gesto alla Procura della Repubblica. “La matrice intimidatoria è chiara – spiega a Today
Maurizio Marrese, presidente del WWF di Foggia – e presumibilmente si collega alla recente istituzione di un’oasi di protezione da parte della
Regione Puglia proprio per tutelare l’area contigua all’Oasi. E che prevede, tra le altre misure, anche il divieto di caccia e di prelievo del
legname”.
Due ecoreati in piena regola. Ai quali se ne aggiungono altri due eseguiti con le stesse macabre modalità. “Due anni fa fu impiccato un lupo al
Lago di Varano e l’anno scorso un airone guardabuoi. Ma non diamo sempre la colpa alla mafia garganica, qui la gente è stufa di un ente parco
che ha posto il vincolo ambientale per poi lasciare il territorio all’abbandono”. Dopo l’istituzione della nuova area protetta infatti, i proprietari
TODAY.IT (WEB)
PIÙ COMMENTATI