(ANSA) – BARI, 26 MAR – Campane a morto e 110 bare una accanto all’altra in piazza della Libertà a Bari, come simbolo della morte del settore dello spettacolo. E’ l’iniziativa della Fedas Puglia, la Federazione Aziende dello Spettacolo che riunisce circa 60 tra le principali aziende e professionisti pugliesi che noleggiano, progettano e allestiscono strutture e tecnologie per lo spettacolo dal vivo.
Sono coloro che lavorano dietro le quinte degli spettacoli a scendere oggi in piazza per chiedere aiuti dopo un anno di stop per la pandemia.
“Quella di oggi è una installazione simbolica, la rappresentazione dello stato attuale del settore, tutto fermo da un anno, è l’estremizzazione di questa condizione ed è quello che potrebbe diventare il prossimo futuro per le nostre attività, la morte, se non si prenderanno concreti provvedimenti” dice Pino Loconsole, amministratore dell’azienda Lucidiscena e presidente regionale Fedas, i quale ci tiene a precisare che “le bare sono un simbolo che non ha nulla a che fare con i veri morti che la pandemia purtroppo ci sta lasciando e per i quali abbiamo grandissimo rispetto”.
Su ogni bara c’è uno strumento di lavoro, microfoni, luci, fari, strutture palco, amplificatori e impianti video.
Complessivamente in Puglia i lavoratori del settore, tra diretti e stagionali, sono circa 5mila. Nel corso del sit-in, davanti al palazzo della Prefettura di Bari, i manifestanti stanno raccogliendo firme su un libretto mortuario che sarà poi inviato al ministro Franceschini. (ANSA).
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