Non volevo scrivere niente di mio oggi, perlomeno su questo specifico argomento. Non mi piacciono in generale le giornate dedicate a qualcosa, o anche a qualcuno, perché potrebbero finire immancabilmente per essere solo un puro esercizio retorico, o peggio, un mezzo come un altro per lavarsi la coscienza o per esorcizzare un problema, che tanto non ci tocca. Ma se la giornata internazionale per la tutela dei diritti delle persone disabili, deve servire a qualcosa, che ci aiuti almeno ad accendere i riflettori su un dramma Quotidiano, che si consuma spesso nella solitudine delle famiglie, che non di rado si sentono sole e sono realmente abbandonate, laddove l’orizzonte della cura di un figlio disabile, o anche di un parente, diventa, ossessione ed impotenza. Incertezza di un futuro che non si può controllare, che non si può prevedere, che diventa l’incognita di un buco nero. Per far sì che la disperazione non diventi ossessione, che la giusta rabbia sia produttiva, di una nuova prospettiva di vita, siamo proprio noi disabili, noi che possiamo farlo anche dall’alto di una carrozzina, a doverci mettere in gioco, a smetterla di piangerci addosso e di richiuderci in noi stessi e a scendere in campo in prima persona, non tanto con un atteggiamento rivendicativo, o di Barricata, quanto con un approccio finalmente assertivo, di ciò che siamo e di ciò che rappresentiamo.
Nella giornata internazionale dedicata alle persone con disabilità, un contributo del Presidente dell’Associazione Nazionale persone Down, sezione di Taranto Nno Leone
G I O R N A T A D E I D I R I T T I D E L L E P E R S O N E D I S A B I L I
“ Il livello di civiltà di un popolo e di un Stato si misura anche dalla capacità di assicurare alle Persone con disabilità inclusione, pari opportunità, diritti e partecipazione a tutte le aree della vita pubblica, sociale ed economica “
Sergio MATTARELLA
L’Italia in questi ultimi anni ha compiuto molti passi in avanti per temperare gli effetti della disabilità e per promuovere l’autentico rispetto dei diritti delle persone, impegnandosi ad abbattere barriere ed ostacoli fisici ed anche culturali, che ne limitano le legittime aspirazioni . L’Unione Europea nel mese scorso ha approvato una dichiarazione, impegnativa per gli Stati membri, per costruire insieme una Europa inclusiva nei confronti delle Persone con disabilità.
E’ tuttavia necessario, particolarmente anche in questa emergenza sanitaria un impegno ancora maggiore per mantenere e migliorare i livelli di cura, di sostegno e di attenzione. Anche attraverso l’ascolto e del coinvolgimento delle associazioni e delle organizzazioni che esprimono la voce delle Persone con disabilità il livello di civiltà si concretizza con la partecipazione tutta di ogni cittadino.
L’accesso al mondo del lavoro della Persona disabile, la condizione dei minori con disabilità, la mancanza di relazioni sociali e scolastiche, la solitudine, tutto questo rischia di produrre ulteriori condizioni di emarginazione.
Il vero compito sociale è debellare dalla quotidianità questi limiti di vita.
il presidente Apid Taranto, DR. Eustachio Nino Leone
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