Nell’ultimo fine settimana è stata vietata la balneazione in località Gandoli nel tratto costiero di Leporano, così come disposto dall’ordinanza del sindaco Damiano a causa dello sversamento di liquami in mare. Sulla questione è intervenuto AQP per fare chiarezza su quanto accaduto. Di seguito la nota integrale.
Acquedotto Pugliese ha gestito correttamente la conduzione dell’impianto di sollevamento situato a monte della insenatura di Gandoli nel territorio di Leporano, interessato nel fine settimana, in ben due occasioni, da anomali afflussi di portata di acque. Una situazione così fuori dall’ordinarietà da aver necessariamente portato ad allertare le forze dell’ordine e l’amministrazione comunale sull’utilizzo scorretto, da parte di privati, della rete fognaria pubblica. “Il timore, fondato, è che siano state riversate all’improvviso acque da apparati di accumulo visto che l’impianto – spiega il manager Sto di Aqp, Nicola Notarnicola – ha retto senza problemi anche alle immissioni delle acque piogge copiosissime dei giorni precedenti”.
“Normalmente la portata di notte è quasi nulla, ma in questo fine settimana, le cose sono andate diversamente: sia nella notte tra venerdì e sabato, sia la mattina di domenica, si è verificato un afflusso imponente di acque, che ha comportato un riversamento dalla rete. L’impianto di sollevamento, che normalmente spinge i reflui verso l’impianto di depurazione e che regolarmente era in esercizio, non ha potuto sollevare l’ingente portata in arrivo”.
“AQP ha nottetempo già realizzato la pulizia e la sanificazione delle aree interessate dall’attraversamento delle acque. Resta la preoccupazione per gli utilizzi scorretti della rete fognaria e da qui- conclude Notarnicola – l’invito al corretto utilizzo”.
Acquedotto Pugliese precisa che l’inconveniente non è stato causato da guasto o cattivo funzionamento dei macchinari a servizio dell’impianto ma dall’afflusso di un quantitativo anomalo di refluo, con caratteristiche non conformi a quelle previste dalla legge e, quindi, non assimilabile al refluo prodotto da civili abitazioni.
AQP precisa, altresì, che la situazione è tornata subito alla normalità, grazie all’intervento di tecnici specializzati. Quanto accaduto è stato denunciato alle competenti autorità giudiziarie.
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