C’è una legge sull’endometriosi, approvata nel 2014 dalla Regione Puglia, con l’obiettivo di tutelare le donne che soffrono della malattia, la quale colpisce quasi il 15% della popolazione femminile in età fertile. Una legge regionale che è rimasta in parte disattesa. Fondamentale è per le donne che convivono con la patologia avere dei centri specializzati di riferimento sul territorio, sia per accorciare il ritardo diagnostico – la media italiana è dai 5 agli 8 anni per avere una diagnosi di endometriosi – e dunque avere la possibilità di curarsi il prima possibile, sia di seguire un percorso terapeutico personalizzato, fondamentale per migliorare la propria qualità della vita. Di percorsi assistenziali per le donne affette da endometriosi, ma anche dei diversi aspetti che concernono la malattia, dalla comprensione della patologia alle modalità in cui arrivare alla diagnosi, dalle terapie disponibili ai risvolti psicologici e sociali che questa comporta, si parlerà con medici ed esperti il 28 maggio 2022 a Ginosa (TA), nell’ambito di un’importante conferenza pubblica organizzata dall’A.P.E. Associazione Progetto Endometriosi, che unisce pazienti volontarie in tutta Italia da oltre 16 anni per aiutare le circa 3 milioni di donne che soffrono di endometriosi. Un incontro per porre l’accento sulla necessità di una rete territoriale che in Puglia, come avviene in altre regioni in particolare in Emilia-Romagna dove sono stati istituiti dei Percorsi Diagnostico Terapeutici Assistenziali, possa farsi carico delle pazienti con endometriosi e supportare le donne nel difficile e complesso processo di cura. La conferenza, che comincerà alle ore 16.45 e si svolgerà al Teatro Alcanicés in Viale Vittorio Emanuele II, 44 a Ginosa, è organizzata in collaborazione con il Comune di Ginosa e vedrà la partecipazione del sindaco Vito Parisi, dell’assessore alle politiche sociali Dania Sansolino e di Tommasina Cossut consigliere con delega alle pari opportunità della Città di Ginosa. Interverrà, inoltre, il consigliere della Regione Puglia Marco Galante. «Crediamo che affrontare l’argomento endometriosi a livello di politica regionale sia diventato urgente – spiega Jessica Fiorini, vicepresidente dell’A.P.E. e moderatrice della conferenza con Mara Grillo, referente del gruppo A.P.E. di Bari -. La Puglia, nel 2014, è stata la seconda Regione a dotarsi di una legge regionale a seguito della quale è stato istituito un Osservatorio, del quale faceva parte anche l’A.P.E., che avrebbe dovuto lavorare al fine di migliorare le condizioni per le pazienti conendometriosi. I lavori di questo osservatorio si sono interrotti da anni ma le donne con endometriosi non possono più attendere. Non è più tollerabile, nel 2022, non potersi curare nella propria regione per mancanza di centri specializzati nel territorio ed essere costrette, a proprie spese, a recarsi in altre regioni. Auspichiamo quindi, a seguito di questa conferenza, una rinnovata attenzione da parte della politica al problema endometriosi». L’A.P.E. ha lanciato un sondaggio, rivolto alle donne che vivono in Puglia, per approfondire quali siano condizioni e bisogni. Alla domanda se conoscessero la legge regionale del 2014 dedicata all’endometriosi, il 78,5% ha risposto di no. Un dato rilevante che mostra ancora di più quanto sia necessario accendere i riflettori sulla problematica. Una malattia complessa, come spiegherà nello specifico il ginecologo Giuseppe Trojano, direttore dell’UOC di ginecologia e ostetricia Asm Matera. «Il problema è sicuramente molto più grande rispetto a quella che è la percezione – sottolinea il dott. Trojano -. Il picco dell’endometriosi è tra i 25 e i 35 anni, ma ciò non esclude che si possa avere già in età adolescenziale, con sintomi quali il dolore mestruale cronico e persistente. Ci sono pazienti con endometriosi però che non sono sintomatiche. Nel 30% dei casi, l’endometriosi provoca infertilità. È una malattia con un impatto molto alto sulla qualità della vita, con costi sia diretti che indiretti. Riuscire ad ottenere una diagnosi precoce è fondamentale per fare prevenzione e per migliorare la vita delle donne. Di qui la necessità di avere dei centri specializzati a cui rivolgersi: l’ideale è che le pazienti possano prevenire l’infertilità, attraverso percorsi che prevedono un follow up e la presa in carico anche in funzione di quello che è il desiderio riproduttivo della donna con l’eventuale ricorso a tecniche di procreazione medicalmente assistita». Alla conferenza parteciperanno anche la psicologa e psicoterapeuta Veronica Tancreti, che spiegherà quali emozioni vivono le donne con endometriosi, e il ginecologo Martino Rolla, dirigente medico dell’azienda ospedaliera universitaria di Parma e responsabile dell’ambulatorio endometriosi. La partecipazione è gratuita, ma è necessaria la prenotazione scrivendo a: bari@apendometriosi.it Cos’è l’endometriosi? L’endometriosi è una malattia infiammatoria cronica che colpisce in Italia circa il 10% della popolazione femminile in età fertile, anche se i dati sono estremamente parziali e probabilmente sottostimati. I sintomi più diffusi sono: forti dolori mestruali ed in concomitanza dell’ovulazione, cistiti ricorrenti, irregolarità intestinale, pesantezza al basso ventre, dolori ai rapporti sessuali, infertilità nel 35% dei casi. Per una malattia di cui non si conoscono ancora le cause, per la quale non esistono cure definitive né percorsi medici di prevenzione, per limitare i danni che l’endometriosi provoca, è fondamentale fare informazione per creare consapevolezza! L’A.P.E. è una realtà nazionale che da oltre 16 anni informa sull’endometriosi, nella consapevolezza che l’informazione sia l’unica prevenzione ad oggi possibile. Sul sito dell’APE – www.apendometriosi.it – ci sono tutte le informazioni utili e i progetti per aiutare concretamente le donne affette da endometriosi e per entrare a far parte della rete nazionale. Link per scaricare le immagini:https://bit.ly/APEAssociazioneProgettoEndometriosi Per informazioni: A.P.E. – Associazione Progetto Endometriosi Sito web: www.apendometriosi.it |
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