La Polizia ha eseguito un provvedimento di custodia cautelare e di sequestro preventivo nei confronti di un 56enne tarantino, ritenendolo responsabile di usura aggravata ed estorsione ai danni di un imprenditore locale, finalizzato alla confisca di 82.000 euro. L’indagine di una task force coordinata dalla Procura della Repubblica è partita dalla denuncia della vittima, titolare di un bar del centro cittadino, che, alle prese con problemi finanziari, ha iniziato a chiedere un prestito all’indagato nel maggio 2020.
Come emerso nel corso delle indagini, il 56enne indagato ha accettato di effettuare un pagamento iniziale di 2.000 euro (per un totale di 38.000 euro) e di restituire il capitale e 200 euro di interessi mensili il mese successivo. In un periodo di circa due anni, la vittima avrebbe promesso e consegnato all’indagato un totale di circa 82.000 euro, accettando sempre un tasso di interesse mensile molto superiore alla soglia legale. Le attività investigative, che hanno avuto anche un risvolto tecnico, hanno permesso di raccogliere le dichiarazioni della vittima e di documentare ripetutamente episodi in cui l’indagato ha minacciato esplicitamente di morte la vittima, direttamente o tramite terzi, per indurre il debitore a pagare il denaro.
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