Il premier Mario Draghi è giunto all’Europa Building di Bruxelles per la seconda giornata di lavori al vertice Ue. Nella riunione di oggi i temi sul tavolo saranno le misure per l’uscita dal Covid – su tutte il nodo dei brevetti dei vaccini e l’intesa per Green Pass unitario – e il dossier cambiamenti climatici.
Oggi ci aspettiamo una buona discussione sulla pandemia covid-19 e soprattutto sul certificato digitale, uno strumento che permetterà la libertà di movimento dei cittadini in Ue, ma anche la libertà di movimento dei turisti” Così il premier croato Andrej Plenkovic al suo ingresso al Consiglio europeo. “Altro tema in agenda è il clima”, con l’Ue che “dovrà essere pronta per il 2030 alla riduzione del 55% delle emissioni – ha aggiunto -. Noi crediamo che la trasformazione digitale e quella verde ci permetteranno di ottenere questi obiettivi in tempo”.
Per il cancelliere austriaco Sebastian Kurz “il nucleare non deve essere un’alternativa. In Austria ci affidiamo alle energie rinnovabili e crediamo che questo sia il concetto giusto per l’intera Unione europea”. Il leader austriaco ha sottolineato il sostegno di Vienna a “obiettivi climatici ambiziosi”, chiedendo che “ogni Stato membro dia un contributo” sul tema che sarà oggetto di dibattito oggi nel corso del vertice.
La Commissione europea stima in 981 milioni di dosi le consegne di vaccini anti-Covid ai paesi Ue nel secondo semestre dell’anno. Lo ha detto la presidente dell’esecutivo comunitario Ursula von der Leyen ai leader Ue presentando una slide in cui illustra l’andamento delle consegne di tutto l’anno, con il contributo dei vari produttori. Nel periodo luglio-settembre dovrebbero arrivare 529 milioni di dosi, con AstraZeneca che dovrebbe consegnarne oltre 100 milioni per la prima volta da inizio campagna. Per l’ultimo trimestre dell’anno, ci si attendono 452 milioni, anche tenuto conto anche del terzo contratto firmato con Pfizer.
E’ necessaria un’indicazione da parte dell’Ema sulla possibilità di mescolare i vaccini tra prima e seconda dose anche perché, secondo alcuni studi, è più efficace fare il richiamo con un vaccino diverso piuttosto che con lo stesso della prima dose. E’ quanto ha sottolinea – si apprende da fonti europee – il premier Mario Draghi nel corso della sessione del Consiglio Ue dedicata al Covid. Draghi, si apprende ancora, ha proposto di chiedere all’Ema di pronunciarsi il più presto possibile. Ciò, ha rimarcato, aumenterebbe la flessibilità per gli Stati membri, anche nell’approvvigionamento dei vaccini.
“Gli sforzi per garantire un approccio coordinato dovrebbero continuare prima dell’estate. In tale contesto, il Consiglio europeo accoglie con favore l’accordo raggiunto sul certificato covid digitale dell’Ue e ne chiede la rapida attuazione”. E’ un passo delle conclusioni dei leader europei sull’emergenza coronavirus. “Il ritmo delle vaccinazioni” aumentato “in tutta l’Ue” e il “miglioramento della situazione epidemiologica generale, consentirà una graduale riapertura delle nostre società”. Sono le conclusioni dei leader dei Ventisette sul Covid-19. Ma i leader europei avvertono anche che si dovrà “rimanere vigili per quanto riguarda l’emergere e la diffusione di varianti e agire se necessario”. Infine, “sarà fondamentale il lavoro in corso per aumentare la produzione di vaccini e garantire un approvvigionamento adeguato in tutta l’Ue”.
Dopo aver dibattuto sull’emergenza Covid-19 i leader europei, riuniti a Bruxelles, si stanno concentrando sul clima. Lo annuncia su Twitter il portavoce del presidente del Consiglio europeo Charles Michel.(ANSA)
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