“Sull’Ilva lo Stato tenga conto delle proposte di Comune e Regione. L’Accordo di Programma è lo
strumento più adeguato a questo fine”.
Lo sostiene il Consigliere regionale del Pd, Michele Mazzarano, che commenta positivamente l’iniziativa messa in campo dal Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, e dal Sindaco di Taranto Rinaldo Melucci, che hanno convocato per i prossimi giorni una riunione per la “Costituzione del Tavolo per la sottoscrizione dell’Accordo di Programma per il siderurgico tarantino.
“Sono uno dei principali sostenitori del ritorno dello Stato nella gestione dello stabilimento siderurgico di Taranto – continua Mazzarano – ma il Governo deve costruire un percorso che preveda soluzioni industriali, ambientali ed occupazionali coerenti con la tutela del territorio e della salute della popolazione. L’unico modo per farlo è riconoscere alle istituzioni locali una parte fondamentale nell’accordo. Sarebbe un errore molto grave se invece si procedesse in continuità con le scelte fin qui assunte da Arcelor Mittal. Sarebbe grave per due ragioni: il colosso franco-indiano ha già dimostrato di voler inseguire esclusivamente la via del profitto senza un serio piano ambientale, e questo lo Stato non lo può più consentire; il secondo, la decisione di puntare sulla decorbonizzazione della fabbrica non può più essere una semplice manifestazione di buone intenzioni; invece procrastinare il processo di decarbonizzazione al 2037 con il rifacimento di Afo 5 e la realizzazione di due forni elettrici sembrano segnare un freno sulla strategia di rinuncia al carbone.
“L’Accordo di Programma proposto da Regione e Comune – aggiunge Mazzarano – opportunamente prevede, vista la timidezza del Governo su questi aspetti, la chiusura delle lavorazioni siderurgiche a caldo dell’acciaio, il riassetto e lo sviluppo di lavorazioni siderurgiche carbon free in attuazione del piano industriale, le tutele occupazionali e reddituali, l’attuazione del piano pubblico di bonifica e risanamento ambientale delle aree del polo siderurgico, la bonifica, la pianificazione territoriale, urbanistica ed ambientale delle aree non più interessate dalle lavorazioni siderurgiche”.
“Per questo è necessario che il Governo e i Ministri del Pd in particolare colgano la sofferenza di un territorio che capisce che è giunto il momento di voltare radicalmente pagina. Questa volta non ci sono più attenuanti – conclude Mazzarano – perché l’ingresso dello Stato nello stabilimento deve rappresentare una garanzia per il territorio, per l’ambiente e per la salute dei cittadini”.
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