Dall’inizio della crisi dell’ex Ilva, le Officine Centrali sono state, sin da subito, falcidiate in termini di ricorso alla cassa integrazione causa Covid, ma nonostante questo, è già in corso da un po’ e si palesa in questi giorni, anche tramite il massiccio utilizzo della cassa integrazione ordinaria per crisi economica, la decapitazione del personale diretto ricorrendo a pronto intervento con personale dell’appalto con il quale non si riesce a garantire la messa in sicurezza di tutti gli impianti. Questo comporta contratti più favorevoli, ma non per i lavoratori che hanno infatti salari più bassi e meno diritti. Per USB, questo è del tutto inaccettabile. Se il lavoro c’è, e siamo sicuri che c’è, viste le condizioni degli impianti e la netta necessità di manutenzioni ordinarie e straordinarie ed investimenti, deve essere affidato al personale diretto con il supporto del personale dell’appalto.
Come se non bastasse, dall’arrivo del nuovo Direttore di Area, ing. Uricchio, assistiamo a veri e propri stravolgimenti, sia dell’organizzazione del lavoro, a scapito dei risultati dell’ Officina Centrale, ma soprattutto a ingiustizie con riferimento all’utilizzo della cassa integrazione, in quanto vengono applicati criteri discrezionali che creano malumori e discriminazione tra i lavoratori. In tutto ciò, per l‘USB, è facile leggere un progetto che va delineandosi pian piano sempre con maggiore chiarezza, un progetto che porterà con ogni probabilità all’annuncio di esuberi strutturali, senza nessuna garanzia.
USB continua a rivendicare la piattaforma presentata al precedente Governo, affinché si lavori alla realizzazione di un accordo di programma che tuteli i posti di lavoro e guardi ad un futuro diverso per tutta la comunità jonica. Bisogna dire basta ad una gestione sciagurata che fa ricadere i suoi effetti sempre sull’anello debole della catena.
Coordinamento provinciale Usb Taranto
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