Inammissibile e finanche vergognoso un intervento come quello registrato nelle ultime ore dal centrodestra in merito alla grande vertenza ex Ilva. Giova ricordare che viene da chi parlava bene quando era all’opposizione e oggi, che ha la possibilità di scegliere, cosa fa?
Un salto nel passato, ripristinando il paracadute per chi amministra lo stabilimento. Reintrodurre lo scudo penale infatti significa consentire di operare senza dover poi rispondere di particolari responsabilità penali. Pesantissime responsabilità penali, lo ricordiamo, sono state verificate nella gestione Riva dell’acciaieria con un processo, e poi con una sentenza chiara e relative corpose motivazioni, rese note solo di recente.
Non si può fare lo stesso errore due volte, per questo il Partito Democratico certamente non ha dubbi, non torna indietro, e non può che giudicare in maniera nettamente contraria quello che sta facendo l’attuale Governo, con importanti regali al gestore senza alcuna garanzia in termini di difesa del territorio. Interventi di questo tipo non fanno che ferire doppiamente la comunità e calpestare il legittimo bisogno di riscatto; questo non possiamo credere che venga fatto senza una buona dose di colpevole incoscienza e superficialità. Parliamo infatti di una città che non ha certo ancora risolto il tragico problema dell’eccesso di mortalità, e che soffre ancora di preoccupanti incrementi di inquinanti, quando peraltro la fabbrica non produce ai massimi livelli perché è solo in parte attiva.
La vertenza dello stabilimento siderurgico è di una straordinaria complessità, e di fronte alla stessa, per la prima volta rappresentanti istituzionali come il sindaco Melucci ed il presidente Emiliano si sono interrogati seriamente, e hanno avuto il coraggio di assumere una posizione ferma accanto ai cittadini e ai lavoratori. Questo centrodestra dovrebbe prendere esempio e rinsavire, comprendendo che un’ esperienza dolorosa e pesante come quella di Taranto non può essere superata se non mettendo da parte le divisioni e creando un fronte unico mirato a ristabilire gli equilibri, quello della vita sana e quello del lavoro stabile e sicuro. Oggi non si può rimanere più nel limbo: è il tempo della riconversione economica di Taranto. Per questo sosteniamo le posizioni e le iniziative delle organizzazioni sindacali che, vivendo ogni giorno la fabbrica, manifestano tutto il loro dissenso. E’ l’occasione giusta per dichiarare con forza e convinzione da che parte stiamo.
Va bene dunque il confronto, come quello che si terrà il 19 gennaio al Mimit, ma va detto che i presupposti sono tutt’altro che positivi: ricordiamo infatti che è stata del tutto ignorata, alla vigilia dell’ennesima lauta elargizione di risorse pubbliche senza alcuna garanzia, quella richiesta partita proprio dal territorio: Comune, Regione e gran parte delle organizzazioni sindacali, di far sì che lo Stato divenisse socio di maggioranza subito, così come è stata ignorata la proposta di un accordo di programma che contempli un’idea di sviluppo economico finalmente compatibile con la vita della comunità di Taranto. Questo è il cuore di una questione che continua a pesare sugli abitanti del territorio ionico e che il Partito Democratico non ha assolutamente intenzione di mettere da parte.
Antonio Misiani Commissario Pd Taranto
Anna Filippetti sub commissario Pd Taranto
Mattia Giorno sub commissario Pd Taranto
Gruppo Pd Comune Taranto
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