“Quella proposta oggi dal presidente della Task Force regionale Leo Caroli, che ringrazio per la disponibilità, è l’ultima strada percorribile per garantire un futuro ai circa 28 lavoratori LSU del protocollo informatico e archiviazione dei dati della Provincia di Taranto, che stanno vivendo da 10 anni un vero e proprio incubo. Parliamo di lavoratori che negli anni hanno acquisito specifiche competenze e professionalità, lavorando per 20 anni a servizio della pubblica amministrazione e trattando anche dati sensibili, per poi sentirsi scaricati. Oggi stesso avvierò una interlocuzione con l’assessore al Lavoro Leo e la direttrice di Dipartimento Silvia Pellegrini per dare seguito a quanto suggerito dal presidente Caroli: un progetto mirato di ricollocazione definito dalla Sezione Lavoro, da affidare alla sezione regionale dell’ANPAL. Analogamente chiederò se ci siano presupposti e requisiti per mobilità in deroga”. Lo dichiara il consigliere del M5S Marco Galante a margine dell’audizione da lui richiesta sulla ricollocazione dei lavoratori LSU del protocollo informatico e archiviazione dei dati della Provincia di Taranto.
La vicenda dei lavoratori del Protocollo e Archiviazione della Provincia di Taranto è iniziata nel 1998, in qualità di lavoratori socialmente utili, successivamente ad una selezione bandita dal Ministero del Lavoro presso il CTI (centro Territoriale per l’Impiego) di Taranto, e ha visto negli anni alterne vicende. Nel 2001, quando gli LSU da ministeriali divennero provinciali, la Provincia di Taranto avviò due piani d’impresa, uno sul protocollo informatico (con 18 ex LSU della platea storica della Provincia) e un altro sulla informatizzazione degli archivi (con 10 ex LSU). Nel 2006, e in prossimità della scadenza dei due piani, la Provincia indisse una unica gara d’appalto unificando i piani precedenti che, tuttavia, per motivazioni differenti, fu aggiudicata solo nel 2009. Nel gennaio 2012 la Provincia di Taranto si era impegnata, alla scadenza del contratto, prevista per maggio 2013, ad internalizzare il Servizio, senza però fornire una risposta ai lavoratori sul loro stato di occupazione, e gli stessi hanno avuto accesso agli ammortizzatori sociali con scadenza a luglio 2017. Da allora i lavoratori sono andati avanti con continue proroghe degli ammortizzatori sociali, che ora sono in scadenza.
“Parliamo di lavoratori che si sono fidati delle promesse della politica – continua Galante – da cui sono stati traditi e chiedono solo di poter lavorare, dato che si trovano in questa situazione senza avere alcuna colpa. Continuerò a seguire la vertenza con la VI Commissione e gli uffici competenti: queste persone meritano risposte certe da quella politica da cui fino a oggi si sono sentiti presi in giro”.
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