Il dottor Cosimo Magazzino, Giudice del Lavoro in composizione monocratica del Tribunale di Taranto, ha accolto il ricorso presentato dall’avv. Mario Soggia per conto degli eredi di un ex operaio che aveva lavorato alle dipendenze di varie società che si sono avvicendate nella gestione dello Stabilimento siderurgico di Taranto.
Secondo la tesi della difesa, condivisa dal Tribunale, le società tenute a rispondere dei danni sono la Fintecna Spa e la Telecom Italia Spa, che sono state condannate in solido al risarcimento in favore degli eredi dell’operaio, i quali hanno voluto mantenere la riservatezza sulla quantificazione.
L’ennesima vittima dell’amianto, nato nel 1949 e deceduto a soli 67 anni per mesotelioma pleurico, aveva lavorato all’interno dello stabilimento siderurgico sin dal lontano 1972 e per venti lunghi anni è stato esposto a sostanze altamente tossiche ed in particolare alla sostanza killer per eccellenza : l’Amianto.
Si registra così un’altra tragica storia legata all’amianto che, secondo gli studi scientifici più accreditati,continuerà ancora a mietere vittime negli anni a venire, nonostante sia stata resa illegale nell’anno 1992 con il d. Lgs 257/1992.
E’ infatti certo che il Mesotelioma Pleurico, la patologia mortale inequivocabilmente legata all’esposizione all’amianto, può manifestarsi anche cinquant’anni dopo e pertanto potrà ancora colpire coloro che hanno avuto contatti con la sostanza killer negli anni ’80.
Con la sentenza che si segnala si è comunque potuto appurare che i gravi errori che sono stati commessi in passato per effetto della disattenzione alla salute dei lavoratori non rimarranno impuniti sotto il profilo risarcitorio, avendo il Tribunale di Taranto, per la prima volta in assoluto, individuato un’altra azienda società, la Telecom Italia Spa che, pur non avendo alcuna soggettiva responsabilità nella tutela della sicurezza dei lavoratori, è comunque civilmente responsabile dei danni cagionati dalle società che l’hanno preceduta.
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