L’utilizzo delle acque reflue depurate è fondamentale in un territorio come quello pugliese, che da sempre fa i conti con la scarsità della risorsa idrica. Oggi in Commissione è stato fatto il punto sullo stato degli interventi sulle infrastrutture di affinamento esistenti in Puglia e sulla programmazione degli interventi necessari a garantire l’acqua per uso irriguo anche in periodi di siccità. Ho chiesto agli auditi di inviarci le schede con le informazioni su tutti gli impianti e ai Consorzi di avere relazioni su tutti i comprensori, in modo da poter avere un quadro completo della situazione e poter analizzare i dati. È importante il lavoro in sinergia tra AqP, AIP, Arif, Consorzi di Bonifica e Comuni, in modo da portare avanti le progettazioni dove servono effettivamente. Fondamentale è anche il confronto con gli agricoltori per un corretto uso dell’acqua e l’attivazione di campagne di informazione e sensibilizzazione per aumentare il livello di fiducia che gli agricoltori ripongono nei processi di trattamento e distribuzione dei reflui e per diffondere una più consapevole conoscenza della qualità dei reflui affinati e dei benefici legati al loro utilizzo in agricoltura. Le potenzialità del riuso delle acque affinate sono enormi e vanno oltre l’uso irriguo, per valorizzare al massimo questa risorsa”. Lo dichiara il consigliere del M5S Marco Galante a margine delle audizioni in IV Commissione Agricoltura sul riuso delle acque reflue affinate a fini irrigui.
“Acquedotto pugliese – continua Galante – ha spiegato che con l’impianto di Acquaviva delle Fonti, messo in funzione da poco, sono 11 gli impianti attivi sia per il riuso agricolo che per il riequilibrio ambientale e ha invitato la politica a riflettere sul riuso non convenzionale delle acque affinate, ad esempio per raffreddare macchinari nelle grandi aziende. 18 impianti entreranno concretamente in funzione nei prossimi 5 anni e si sta ragionando per metterne in progettazione e rendere velocemente operativi altri 23 impianti in tutta la Puglia. In totale nel 2020 tra riuso ambientale e riutilizzo agricolo AqP ha recuperato 523mila metri cubi di acqua a fronte di una potenzialità di oltre tre milioni di metri cubi. Sono diversi gli interventi previsti per implementare il riuso delle acque, ma bisogna rispondere ai dubbi degli agricoltori sulla qualità di questa risorsa, che non può essere accumulata, ma deve essere riutilizzata nel breve periodo. Bisogna investire sapendo quale sarà l’effettivo utilizzo sul territorio, perché non possiamo permetterci di avere impianti che rischierebbero di rivelarsi inutili senza la domanda di acqua. Quando avremo i dati dovremo pensare a iniziative per estendere la platea degli utilizzatori. Abbiamo una risorsa importante, la sfida è capire come usarla al meglio”.
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