Il castello Normanno di Ginosa, io lo ricordo da bambino, con l’erica che si arrampicava sulle torri a scandire il tempo. A me, in realtà faceva un po’ paura e un pó pena, come l’imponenza della Storia, maturata all’ombra delle case grotta.
Perché la Storia, come il Sacro ti intimorisce, se non la fai rivivere negli occhi e nei volti delle persone che vi camminarono dentro.
La nostra, inizialmente era una torre di avvistamento, costruita da Siniscalco di Roberto il Guiscardo il Normanno, come riporta Augusto Pardo nel suo libro molto documentato sulla storia del Feudo di Ginosa. Il castello, poi, fu destinato ai vari feudatari, che non vennero mai in In questa terra di confine, se non una volta nel 1700.
Si racconta che ci fossero anche delle terribili prigioni e i Normanni, in una delle tante faide di religione, che non erano ancora guerre, vi avessero segregato anche San Giovanni da Matera, che qui fondò monasteri e cenobi, pare anche vi sia passato San Guglielmo da Vercelli, ma questi racconti si stemperano nella leggenda popolare.
Ci hanno soggiornato per lo più gli amministratori locali dei vari feudatari, fino all’arrivo delle famiglie siciliane che comprarono il maniero nel 1924.
Nei miei ricordi di bambino, un’ ala del castello era abitata. Lo visitai arrivandovi a bordo di una 500 bianca, guidata da mio cugino Paolo Costantino, poi missionario montfortano in Africa, che allora era seminarista.
Ci andavo a vedere anche la Passio Christi, dal balcone della maestra Cavallo, che affacciava proprio sulla Gravina. Suo padre, Raffaele, fu uno dei principali animatori del movimento bracciantile per il riscatto delle terre nel 1947 a Ginosa.
Il castello attraversò periodi di relativo oblio e timido rilancio, credo che un tempo fosse divenuto sede di una scuola di recupero, o come quando si tentò di farne un opificio delle Arti.
Ora la torre riprende vita, dopo un ennesimo restauro a cura dell’Amministrazione comunale.
Quale sarà lo scopo e la destinazione d’uso, lo sapremo con certezza sabato 14 ottobre, con la manifestazione inaugurale che partirà da piazza Plebiscito, nel centro storico di Ginosa alle 19:30 per arrivare fino al castello.
Coltiviamo la reale speranza, cui cercheremo di contribuire per parte nostra, in una possibile rinascita culturale della comunità, individuale e collettiva, di cui il castello negli anni è divenuto il simbolo.
(Mip)
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