Piove a Ginosa, scrosci d’acqua accarezzano i vetri della mia finestra, come la panchina rossa che qualcuno ha messo in un angolo o in una piazza, a simboleggiare oggi, 25 novembre 2023 e sempre nel tempo, il “No“ alla violenza sulle donne, che ci sconcerta e ci sconvolge, perché la vorremmo lontana, ma la sentiamo troppo vicina, a denunciare la nostra impotenza, di fronte alla porta chiusa di una casa. Qui a Ginosa. Mi rivolgo agli uomini soli come me, o anche a quelli felicemente accompagnati.
Se ami una donna che non ti vuole più, abbi il coraggio di soffrire e di lasciarla andare. Ogni uomo ha subito un abbandono, è caduto e si è rialzato. I veri amori non finiscono, si fermano e tacciono, gemme da accarezzare e ritrovare sul greto del cuore.
Amare significa volere e costruire la felicità dell’altro, anche rinunciando ad averlo e guardandolo camminare da lontano, offrendo la sua ad una nuova mano.
Se sei una donna, se subisci violenza di qualsiasi tipo, amati, guardiati allo specchio, di a te stessa, sono bella. Esci, se ci riesci. Parla con qualcuno. Appoggiati, anche solo ad un’amica. Quello che stai vivendo non è amore. Da sola non lo puoi cambiare. Prendi il telefono e chiama il 1522. Qualcuno ti può aiutare, fidati, ti diranno loro come fare.
Rompere un amore tossico non è mai facile, ci siamo passati tutti, oppressi dal senso di colpa di non aver tentato, di aver giocato l’ultima carta e di aver fallito.
Coraggio, chi ti ama non ti incatena, ma ti dona le ali. Per volare. Libera.
Ogni donna che muore, per mano di chi diceva di amarla, e forse anche un fallimento collettivo, perché non abbiamo fatto abbastanza. Forse non abbiamo ascotato e agito come avremmo dovuto, forse anche l’uomo maltrattante, se preso in tempo, può essere salvato, da se stesso.
Da ultimo lasciatemi ricordare una mia amica, che ci guarda dal cielo con i suoi occhi color del miele e dopo il pianto, ci manda un sorriso.
Ciao Sabrina.
Michele Pacciano
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