Un omaggio corale, un bagno di folla, sulle note intramontabili di una mancanza-presenza, con cui Fabrizio De André ha segnato, raschiato l’anima ed elevato il cuore di tutti. Ognuno ascoltava, rapito dall’empatia di una storia in versi che tra musica e poesia, sotto l’appassionata regia di Milena Scarati, scandita dai balli della scuola di danza Les Musettes di Ginosa, sembrava parlare a ciascuno dei presenti. Neanche i nomi sono un caso. Sul palco di Piazza Marconi ieri sera, si è esibito il gruppo “RiviviAmo de Andrè “, quadri emblematici della vita di Faber, affidati alla lettura scenica di giovani e ragazzi che hanno prestato i loro volti e disteso le loro emozioni ad evocare un’atmosfera di melanconica libertà, quasi in un’unica voce.
Quello che colpiva, ieri sera, oltre la maestria del canto, era l’afflato tra generazioni, che si leggeva negli occhi di chi si era impegnato, come i giovani organizzatori dell’associazione Indhouse, gli esecutori e il pubblico che ascoltava estasiato, come se il tempo si fosse fermato, sui sentieri sempre nuovi, solcati da un genio senza eredi, da Bocca di rosa, alla storia di un impiegato, passando per Don Raffaè, e l’hotel Supramonte. Tornati ad accarezzare la nostra mente in una notte di fine estate, a Ginosa.
PIÙ COMMENTATI