Il capogruppo del M5S Marco Galante assieme al sindaco Vito Parisi ha incontrato ieri l’assessora all’Ambiente Anna Grazia Maraschio per capire a che punto sia l’istruttoria per quello che riguarda il progetto della centrale termoelettrica alimentata dal combustibile CSS – end of waste che la Ecologistic vuole realizzare nel sito ex Miroglio a Ginosa.
“Abbiamo appreso – dichiara Galante – che l’azienda ha presentato la richiesta di modifica del PAUR lo scorso 2 ottobre e ora gli uffici stanno effettuando le opportune verifiche sulla documentazione presentata per capire se la competenza per il procedimento sia di carattere regionale o nazionale. Continueremo a monitorare ogni passaggio con gli uffici dell’assessorato e ad informare i cittadini, perché dobbiamo dare loro risposte precise. Solo una volta terminata l’istruttoria potremo capire quali siano le azioni da intraprendere. Siamo stati i primi a far venire fuori la volontà di Ecologistic di realizzare il nuovo impianto di coincenerimento e a fare una richiesta di accesso agli atti all’assessorato regionale allo Sviluppo Economico, a cui è stata presentata una richiesta di cofinanziamento. L’azienda ha sempre parlato solo dei 18 MW elettrici per cercare di tranquillizzare i ginosini, ma sappiamo che il DM n. 22/2013 stabilisce che il CSS Combustibile è impiegabile solo nei cementifici e nelle centrali termoelettriche con potenza termica di combustione superiore a 50 MW. Un aspetto che ci preoccupa, su cui stiamo svolgendo le opportune verifiche. Stiamo continuando a impegnarci al massimo per far sì che il territorio non debba subire la realizzazione di un nuovo impianto, vista la presenza dell’impianto di compostaggio e fanghi di depurazione ASECO e dell’impianto di valorizzazione dei rifiuti plastici della società Ecologistic.e quella del termovalorizzatore di Massafra nelle vicinanze. Una battaglia che stiamo portando avanti per il bene del territorio, senza pensare all’appartenenza politica, ma avendo un solo obiettivo: mantenere le promesse di sviluppo sostenibile per il territorio e non dover continuare a scegliere tra ambiente e lavoro. Non esistono impianti a emissioni zero emissioni e zero inquinamento”.
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