Nadia De Munari è stata una missionaria dell’Operazione Mato Grosso, a Chimbote in Perù, coordinava 5 asili e una mensa per 500 bambini, in questa città di speranze disseccate, in cui la o n g, fondata da Padre Ugo De Censi, il Salesiano Valtellinese, che nel 1967 si arrampicò sulle Ande, si è commossa e ha cercato di gettare nuovi semi di luce.
Nadia è morta, lo scorso 24 Aprile, per mano di criminali comuni, o narcotrafficanti. Nadia è morta Perché testimoniava un’altra idea di mondo, perché testimoniava Cristo, in un impegno quotidiano. Ginosa l’ha ricordata ieri sera in un momento di preghiera e di testimonianza, nella Parrocchia del Cuore Immacolato, con una veglia, animata dal gruppo dell’Organizzazione, in cui erano presenti molti volontari, che l’hanno conosciuta, che hanno condiviso con lei un pezzo di strada, in Perù, o in Italia.
Non si è tanto parlato di chi Nadia fosse, quanto di quello che Nadia ha fatto, di come si è fidata e spesa per gli altri.
Si è pregato senza retorica, Nadie ha trascorso un momento con ognuno dei partecipanti, un po’ di lei è rimasto in ciascuno di noi, con quella meraviglia di normalità, con quel misticismo operativo e concreto, con cui l’Operazione Mato Grosso si rivolge al Signore e cerca di portare aiuto agli altri, dovunque si trovi, anche a Ginosa, dove ciascuno che voglia fare un pezzo di strada con se stesso, può ritrovarsi al Rudere della Carità, lavorando in agricoltura con Antonio ed Alessia, con Diego, per poi tornare sui suoi passi, con una nuova energia, con una fede rinnovata. Ogni tempo che non regaliamo, è tempo perso, diceva Nadia de Munari.
Ha fatto questo, ha regalato il suo tempo agli altri, fino a donare la vita, come Martire di un cammino difficile e Gioioso, ma in fondo anche semplice e chiaro.
Ciao Nadia, ci hai dato qualcosa anche solo con una parola. Anche in un momento al Cuore Immacolato di Ginosa. Grazie.
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