GINOSA – Passeggiando per il centro storico di Ginosa, che trova il suo cuore in Piazza Orologio, si rimane incantati e sospesi, inseguendo e respirando atmosfere quasi leopardiane. Qui il tempo non si ferma, si rafferma; vorrebbe fuggire, ma si controlla; catturando gli attimi e riempiendoli di leggerezza. Che ti prende e ti abbraccia. Renitente e accogliente, qui il vento non ti graffia, piuttosto, si fa brezza.
Eppure…
Eppure…
Eppure, dopo l’estasi prolungata di un momento, che non vorresti più lasciare, dal quale non vorresti più uscire, è come se, il paradiso improvvisamente si crepasse. Come se in un nanosecondo, ti restituisse il senso greve della realtà. Per un anziano, o per una persona con disabilità, qui diventa anche difficile andare al bar. I marciapiedi sono troppo alti anche per una carrozzina elettrica. I punti di ritrovo e di ristoro, spesso magnificamente ricavati negli androni di antichi e bellissimi palazzi gentilizi, che si allungano a terrazze verso il cielo, non hanno neanche una rampa per facilitare l’accesso. Un bar fruibile, con una rampa pubblica, lo trovi solo a 50 metri, all’ingresso del paese nuovo, proprio di fronte alla chiesa dei Santi Medici.
Ma ormai l’incantesimo si è rotto.
Che peccato.
Michele Pacciana
(Foto di Isabella Bello)
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