Riceviamo e pubblichiamo una nota Stampa del segretario ginosino del movimento politico Azione, Massimo De Luca
«Ieri ho partecipato ad un interessante incontro/dibattito organizzato dall’On. Vito De Palma di Forza Italia,
relatore in IV Commissione del Decreto rilancio Mezzogiorno convertito nella legge n. 162/2023, che istituisce
la Zona Economica Speciale per il Sud (ZES Unica) a partire dal 2024.
Premesso che per un convinto sostenitore del Mezzogiorno e seguace delle dottrine di Gaetano Salvemini,
una legge che vada in favore del Sud non può che trovare il mio pieno e convinto sostegno, soprattutto perché
va in direzione diametralmente opposta alla tanto sbandierata autonomia differenziata, sostenuta da questo
governo.
Detto ciò, mi sono permesso di fare alcune considerazioni di merito sulla legge appena approvata.
Ad oggi le ZES in Italia sono 8, di cui molte con commissario governativo, e, salvo mio errore, non risultano
evidenze che ad oggi nelle 8 aree ZES e dopo molte difficoltà di definizione e di implementazione ci siano
evidenze significative di differenziale di sviluppo economico tra aree ZES e aree non ZES. E quindi
occorrerebbe capire come una ZES unica possa avere prospettive migliori e perché mai aree fino ad ora non
comprese nella ZES, come il nostro territorio escluso dalla Zes Ionica, debbano avere risultati migliori.
I presupposti della ZES sono due: il primo fornire un quadro legislativo che consenta vantaggi fiscali a chi
vuole fare impresa, il secondo quello di fornire un percorso a burocrazia semplificata per la costituzione di
impresa.
Indubbiamente la semplificazione burocratica, in un momento di attuazione difficile del PNRR, potrebbe
fornire un aiuto. Potremmo però chiederci se non sia il caso di semplificare la burocrazia ovunque e amen.
Riguardo gli incentivi fiscali questi non hanno mai funzionato, come non hanno mai funzionato le
semplificazioni burocratiche, per il semplice motivo che entrambe le cose non rimuovono gli ostacoli per la
localizzazione delle imprese al SUD.
Faccio un esempio: se produco scarpe o prodotti agricoli e, a causa delle carenze di infrastrutture, i miei costi
e tempi di trasporto per portare i miei prodotti sui mercati rilevanti supera il vantaggio degli incentivi ecco
che non avrò comunque voglia e vantaggi reali di investire, soprattutto se gli incentivi sono temporanei e
limitati nel tempo.
Non ci sono scorciatoie. O si matura una idea strategica sul ruolo del Mezzogiorno sulle vie di commercio
mondiale legato, ad esempio, alla portualità del Sud con una chiara idea dei settori trainanti e delle
infrastrutture necessarie o continueremo a cullarci nei sogni lasciandoci ancora una volta disillusi e
amareggiati».
Massimo de Luca
Segretario cittadino
Azione Ginosa e Marina di Ginosa
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