
In un paese battuto dal vento dall’inverno climatico e demografico, flagellato dallo Scirocco e dall’influenza, una flebile luce di speranza si arrampica sulla Murgia, tenue, intermittente e tenace, attraverso terre fertili, e brulle, alcune abbandonate e incolte, risalendo i fiumi carsici dell’indolenza e della burocrazia, guardando all’orizzonte il mare aperto, con il coraggio timido e determinato di navigare a vista, senza arrendersi al contingente, ma senza riuscire ancora a volare.
È questo il quadro plastico, che emerge a margine della conferenza stampa seguita all’approvazione del bilancio di previsione 2024 del Comune di Ginosa.
La giunta Parisi appare animata dalle migliori intenzioni, ha alcuni importanti progetti pilota, guarda ad un Comune amico, che con la trasparenza amministrativa, la digitalizzazione e l’ascolto più accurato, si faccia più vicino alla persona cittadino.
Le parole d’ordine che rimbalzano, sono quelle di riconversione e motivazione, in cui l’ente diventi una cabina di regia, un laboratorio di progettazione, una camera di compensazione che faccia dialogare mondi apparentemente lontani e divergenti.
Ecco allora la riconversione dell’ex area Vianini, possibile polo dell’ortofrutta, il completamento del progetto parco Alfieri, il prolungamento del Lungomare di Marina di Ginosa che dovrebbe arrivare fino al lago Salinella, per favorire il turismo del benessere e attrarre sulle nostre coste soprattutto anziani e categorie fragili, oltre ad investitori privati.
Un piano ambizioso, ma un sogno deve sempre scontrarsi con la realtà di ogni giorno per essere realizzato concretamente. Peccato che il lavoro oscuro e il dietro le quinte, venga percepito solo a tratti, fuori dal Palazzo.
Quanti sono i poveri a Ginosa?
Siamo ad un’emergenza sociale sottotraccia. Le morti superano le nascite. I giovani continuano ad andare via e l’emorragia non si ferma.
In agricoltura lavorano sempre più immigrati, mentre si ferma il flusso dai Paesi dell’Est, soprattutto dalla Romania, con gli immigrati che prendono le rimesse e tornano a casa, cresce il flusso dal Nordafrica, con nuovi problemi di sicurezza, interazione e integrazione, nonostante la nostra comunità islamica sia tra le più integrate e tranquille del Territorio.
I numeri sono impietosi, il turismo, per fare solo un esempio, è fermo a 159000 presenze l’anno, lo stesso dato del 2016
È vero, a volte ci sembra, a torto o a ragione, che l’Amministrazione sia troppo schiacciata sulla gestione dell’esistente, arroccata nel fortino delle proprie posizioni, ma forse è solo un alibi. Gestire la Cosa Pubblica, non è mai facile. Dietro ogni numero c’è un nome una storia e un volto, noi giornalisti, quello dobbiamo trovare e provare a raccontare.
Noi cittadini consapevoli e presumibilmente attivi, in definitiva, cosa facciamo, come ci muoviamo?
Abbiamo tutto un anno e oltre, per programmare, pungolare, controllare e incidere sulla Pubblica Amministrazione.
Coraggio, libertà, non é star sopra un albero, come diceva Giorgio Gaber, Libertà é partecipazione.
Allora forza, molliamo gli ormeggi e salpiamo anche noi, ognuno per la propria parte, torniamo a sentire il sapore del mare.
Soprattutto quando come adesso , ci sentiamo stanchi, vorremmo solo gettare la spugna e andare a dormire. Non è ora, non è dato arrenderci, Non ancora.
Michele Pacciano
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