Perché la nostra vita finisce anzitempo in cima ad un albero o in fondo ad una scarpata, in un urlo strozzato, ultima disperata richiesta di aiuto che sappiamo non verrà ascoltata?
Oggi come tante altre volte, un intero paese se lo chiede, con un nodo in gola, che rimane senza risposta, con un senso di colpa che bramisce nell’anima.
Dove si trova il coraggio folle di un gesto estremo?
Cosa spinge in un attimo, a scegliere la morte alla vita?
Forse la mancanza di speranza, forse la disillusione che nel nostro orizzonte umano, personale e spirituale, non c’è più neanche un Cristo disposto a Salvarci.
Oggi anche gli ulivi, si interrogano e piangono. Muti.
Michele Pacciana
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