Ginosa ha cira 200 km quadrati di terre fertili e coltivabili, se si annoverano anche gli appezzamenti compresi in agro di Ginosa Marina. Il dato viene dalla conferenza stampa di fine anno 2023 del sindaco Vito Parisi, che afferma come i ginosini, in linea di massima, non siano più disposti a fare certi lavori usuranti E come ci sia sempre piú bisogno di manodopera, soprattutto immigrata, per far fronte alle esigenze di un mercato agricolo, sempre più specialistico è diversificato.
A questo scopo, afferma, tra l’altro il Primo cittadino, sarebbe auspicabile rivedere alla fonte, la politica del governo sui flussi migratori, che non possono essere assolutamente fermati, ma vanno monitorati. L’immigrazione sta cambiando e anche in questo senso Ginosa può essere un esempio e un microcosmo. È difficile recuperare dati certi, sia sui tipi di impresa che sulle singole colture presenti sul territorio. Fino a pochi anni fa, erano le produzione di uva da tavola a farla da padrone, Adesso, dicono i produttori, si va sempre più perdendo il modello di azienda a conduzione familiare, resistono i grandi appezzamenti, ma anche su larga scala la situazione non è facile.
Alcune masserie, anche storiche, finiscono per rimanere incolte e abbandonate.
Per quanto riguarda il reperimento di manodopera, il sindaco Parisi ha parlato di mercato del lavoro ufficiale e mercato del lavoro ufficioso.
Se fino a pochi anni fa la gran parte degli operai e dei braccianti agricoli stranieri era di origine rumena, ora si assiste ad un fenomeno di ritorno per cui i cittadini dell’est Europa, con le rimesse guadagnate con il lavoro in Italia, fanno rotta verso i paesi d’origine e assistiamo ad un nuovo flusso di cittadini, nordafricani che si riversano in agricoltura.
Questo è soprattutto visibile, come ha affermato anche il sindaco, nel mese sacro del Ramadan, quando Ginosa diventa un punto nevralgico e di raccolta dei vari immigrati di religione musulmana.
A fronte di un progressivo, spopolamento delle campagne, si assiste comunque, anche sul nostro territorio, ad un consistente sviluppo dell’Agricoltura biologica e biodinamica, incentivata anche da bandi regionali. Che sia questo un volano per attirare i giovani nuovamente verso la terra?
Michele Pacciano
PIÙ COMMENTATI