Ginosa si stiracchia nel pigro risveglio dal torpore estivo e post epidemico, mentre la campagna elettorale per le elezioni amministrative di ottobre, dopo l’ufficializzazione delle liste, entra nel vivo con le strategie dei quattro candidati sindaci e di tutti coloro che si presentano alla carica di consigliere comunale, a cui, al di là degli schieramenti, va dato atto di un certo coraggio civico, perché oggi non è facile mettersi in gioco pubblicamente, specie per amministrare un Comune come il nostro.
Non si può entrare al bar a prendere un caffè, che subito almeno in tre ti chiedono il voto.
Ad una prima analisi appare chiaro come non sia stato semplice comporre le liste. Non sembrano esserci, perlomeno apertamente, i grandi collettori di voti. Qualche volto nuovo si affaccia timidamente, qualche vecchio militante della prima ora, riscopre la sana passione politica.
Anche se di politica, per ora, se mi vede ben poca.
Ai nastri di partenza il sindaco uscente, architetto Vito Parisi, per il MoVimento 5 Stelle, Dottor Paolo Costantino, per il centro-sinistra, l’avvocato Patrizia Ratti, per Forza Italia e l’ingegnere Raffaele Calabrese per la Lega e Fratelli d’Italia.
Un ruolo fondamentale lo giocheranno le liste civiche, in appoggio ai quattro candidati sindaci.
Mai come adesso, si nota l’assenza dei partiti in senso stretto, strutturato e tradizionale. Conterà molto la credibilità delle persone e il voto trasversale e di opinione.
Appare quasi certo un secondo turno di ballottaggio.
Ma le urne potrebbero riservare anche qualche sorpresa. In politica, come in conclave, chi entra Papa potrebbe ritrovarsi Cardinale e viceversa.
Per vederci più chiaro si aspetta ora la convocazione dei comizi. Mentre i cittadini stanno ancora a guardare. (mip)
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