Il paese, o come si direbbe oggi con un po’ di enfasi, la città di Ginosa, si apre alle feste della Madonna del Rosario con il primo fischietto della banda e la fisarmonica di qualche vecchio gitano, venuto chissà da dove, forse da Laterza, o dall’Albania, che intona una nenia triste sulle note di “O sole mio”, nel tentativo di racimolare la giornata, mentre il cielo ammicca nell’ultimo caldo scampolo d’estate, aspettando la processione di stasera per mettere il vestito buono nel fruscio delle prime bancarelle.
La folla non sarà quella assiepata lungo i marciappiedi del corso principale e nelle piazze, degli anni scorsi, ma, pur snobbandolo a parole nessuno rinuncerà all’appuntamento, con una vetrina che tra il sacro e profano ci coinvolge e interpella tutti. (Foto Visit Ginosa).
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