Giuseppe lavora in un supermercato. Vitalba passa le sue giornate tra il centro diurno e la televisione di casa.
Giuseppe è un uomo con la sindrome di Down. Vitalba è una donna con la sindrome di Down.
Oggi è la giornata internazionale delle persone con sindrome di Down, Ce ne sono due ogni anno. A voler essere ottimisti servono a fare il punto di una situazione in cui le famiglie si sentono spesso sole di fronte ad un problema che può diventare dramma e che riguarda soprattutto il lavoro e l’integrazione a tutti i livelli, soprattutto dopo l’età scolare. Da adulti sembra che un percorso si interrompa bruscamente, dicono i genitori delle persone con Sindrome di Down. Il lavoro è ancora una chimera. I progetti per l’inclusione lavorativa mirata si possono contare sulle dita di una mano. Il dopo di noi è ancora una ferita aperta. Non esiste una seria politica dell’inclusione che riesca ad andare oltre l’assistenza. Anche la Puglia, nonostante i pregevoli esempi del progetto che un valido supporto per la Vita indipendente delle persone con disabilità, sembra a metà del guado. La vita affettiva e la sessualità, Salvo pregevoli eccezioni, rimangono un tabù.
Come sempre le famiglie sono in prima linea. Ma non basta. Non serve un giorno per riflettere. Occorrono tutti i giorni per agire.
Michele Pacciano
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