Gianni Liviano ha oggi confermato la sua inadeguatezza al ruolo di presidente della commissione consiliare Bilancio, avanzando una proposta che non è contemplata dalle norme. Le dimissioni, quindi, sono l’atto più sensato che potesse compiere.
Da mesi, nascondendosi dietro l’ipocrita esercizio di una presunta libertà, è venuto meno alla sua funzione istituzionale, che è quella di facilitatore di un iter amministrativo cui sono legate le aspettative di un’intera comunità. La partecipazione è un passaggio sacrosanto, lo sappiamo bene noi del Partito Democratico, ma deve essere esercitata in forme e tempi previsti dalla legge, altrimenti quella libertà ostentata si trasforma in ostruzionismo.
Ed è quel che sta succedendo sin da quando Liviano ha deciso di non rispettare quel principio che pur confessa continuamente: politica è servizio. Bene, caro Liviano, è il momento di tradurre quelle belle parole in atti concreti, evitando di trovare scuse pur di appesantire il percorso del bilancio, in questo caso particolare, e di tanti altri atti amministrativi.
I suoi suggerimenti sono sempre e solo arrivati in forma di comunicati stampa, mai manifestati in un confronto corretto, anche se serrato, con le parti politiche. Se lo scopo era quello di individuare pretestuosamente un “nemico”, per giustificare posizioni contrastanti, sappia che il trucco è stato svelato. Quando si è strumento per il bene della collettività servono soluzioni, quelle che il consigliere Liviano non vuole trovare diventando lui, di fatto, nemico di quella stessa collettività che attende l’approvazione del bilancio.
Noi consiglieri comunali del PD, invece, vogliamo dare presto questa risposta alla città, facendo tutto quel che la legge prevede come nostre prerogative.
Bianca Boshnjaku Capogruppo Pd in Consiglio comunale Taranto
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