«Egregio Presidente Draghi,
quanto in procinto di raccontare riguarda, da ultimo, il Comune di Ginosa, in provincia di
Taranto, ma la storia si reitera, puntualmente, per tutti (?) i Comuni Italiani che hanno deciso
di applicare una legge dello Stato, L. 145/2018 art. 1 c. 682 e 683 nonché la L. 34/2020 art.
Il Parlamento, infatti, con la legge 145/2018 art. 1 c. 682, ha inteso fissare la durata delle
concessioni demaniali vigenti alla data di entrata in vigore della stessa in anni 15, quindi fino
al 2033.
Da ultimo, in particolare, il legislatore italiano con l’art. 182 del D.L. 34/2020 ha inteso
confermare quanto previsto dalla L. 145/2018 anche : ” per le necessita’ di rilancio del settore
turistico e al fine di contenere i danni, diretti e indiretti, causati
dall’emergenza epidemiologica da COVID-19, le amministrazioni
competenti non possono avviare o proseguire, a carico dei concessionari che intendono
p r o s e g u i r e l a p r o p r i a a t t i v i t a ‘ m e d i a n t e
l’uso di beni del demanio marittimo, lacuale e fluviale, i
procedimenti amministrativi per la devoluzione delle opere non amovibili, di cui all’articolo
49 del codice della navigazione, per il rilascio o per l’assegnazione, con procedure di evidenza
pubblica, delle aree oggetto di concessione alla data di entrata in vigore della legge di
conversione del presente decreto. L’utilizzo dei beni oggetto dei procedimenti amministrativi di
cui al periodo precedente da parte dei concessionari e’ confermato verso
pagamento del canone previsto dall’atto di concessione e impedisce il verificarsi della
devoluzione delle opere”.
L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha ben pensato di ritenere illegittimi gli
articoli delle leggi succitate, a suo avviso in antitesi con la normativa europea, nonché di
impugnare innanzi al Tar Puglia sez. Lecce la delibera con la quale la Giunta del Comune di
Ginosa approvò un atto di indirizzo per la proroga delle concessioni demaniali marittime ai
sensi delle leggi 145/2018 e 34/2020. Sarebbe utile conoscere quanti dei Comuni Italiani,
avendo proceduto alle proroghe delle concessioni demaniali per la gestione degli stabilimenti
balneari, abbiano ricevuto la stessa attenzione da parte dell’AGCM.
In un momento storico come questo, dopo una stagione turistica fallimentare durante la quale
i titolari sono stati tenuti ad osservate tutte le prescrizioni tese a mitigare il rischio di
contagio, l’AGCM ha messo in discussione quanto deciso dal Parlamento Italiano.
L’organo legislativo dello Stato, facendo espresso riferimento all’emergenza Covid ed alla
necessità di alleviare i danni diretti ed indiretti subiti dalle imprese del settore, ha ritenuto di
prioritaria importanza prorogare le concessioni fino al 2033 per rilanciare il settore turistico-
balneare, garantendo alle imprese del settore una prospettiva di lungo periodo che consenta
loro di programmare investimenti con stabilità.
Presidente Draghi, è possibile tutto questo?
Soltanto in Italia siamo più realisti del Re?
Quali problemi hanno i nostri burocrati? A fine mese sono tranquilli, il loro stipendio è
assicurato!
Saranno mai preoccupati delle problematiche degli imprenditori, delle loro famiglie e dei loro
: In Italia abbiamo dato stabilità ad un comparto produttivo importantissimo e la concessione
della proroga aveva esattamente questa ratio, in linea con quanto stabilito da altri Paesi
europei.
In Spagna la Ley De Costas del 2013 ha consentito la proroga delle concessioni fino a 75 anni,
sembrerebbe che simili normative siano state adottate in Portogallo, Grecia e Croazia; sempre
in Italia, non riusciamo a prorogarle neanche per 15 anni!
Non esistono, per caso, in questi Paesi delle Autorità che ritengano le leggi dei loro
Parlamenti contrastanti con il diritto Comunitario e, come tali, da impugnare?
Qualcuno si è posto il problema, ove mai si dovesse procedere a gare di evidenza pubblica, chi
siano i soggetti, in un momento di crisi economica come questa, che abbiano ingenti
disponibilità economiche al fine di aggiudicarsi una gara per la gestione di uno stabilimento
balneare?
I nostri burocrati, oltre a non dormire la notte per rendere difficile la vita dei propri
concittadini, si sono resi conto che una buona parte delle nostre imprese, specie nel settore
della ristorazione etc, sono state vendute o sono in vendita trovando pronto l’usuraio dietro
la propria casa per acquistarle?
Questi sono problemi seri da affrontare, Egregio Presidente Draghi.
In un momento così ostile, occorre un grande gioco di squadra, affinchè l’Italia possa
salvarsi.
E, qualora qualcuno dovesse opporsi, ignorando i problemi che la Nazione vive in questo
gravissimo momento storico, bisognerebbe porsi il dilemma di come certe
strutture possano continuare ad esistere o se non sia più opportuno riconsiderarle.
Cordialmente La Saluto»
Pietro Lospinuso
Responsabile Settore Organizzazione – Esecutivo Regionale Forza Itala Puglia
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