“A distanza di cinque anni dalla legge che ha affidato la gestione del Parco ‘Terra delle Gravine’ a un consorzio che avrebbe dovuto essere costituito dagli enti locali interessati, purtroppo siamo ancora al punto di partenza. Alcuni Comuni si sono impegnati per rispettare gli adempimenti previsti, altri invece si sono dimostrati completamente inerti: per questo non è più possibile attendere oltre e bisogna procedere con urgenza alla nomina di un commissario per superare le criticità e i ritardi accumulati, in modo da avviare una corretta gestione amministrativa del Parco. I cittadini si sentono, purtroppo giustamente, presi in giro dopo anni di promesse. Serve, quindi, ricorrere al commissariamento, definendo in modo puntuale il mandato del commissario, con riferimento sia ai tempi che ai poteri per accelerare le attività di gestione amministrativa dell’area protetta, dare impulso alla costituzione del consorzio, definire l’attività di pianificazione e dirimere le criticità relative alla perimetrazione del Parco.” Lo dichiara il capogruppo del M5S Marco Galante, che chiede un’audizione urgente dell’assessorato all’Ambiente per individuare misure idonee ad accelerare le attività di gestione del Parco naturale regionale “Terra delle Gravine”, attraverso la nomina di un commissario.“Il Consorzio – continua Galante – non è ancora stato costituito, nonostante le numerose diffide regionali, i tavoli tecnici e le risorse stanziate, anche nell’ultimo bilancio, per favorirne la costituzione. Parliamo di un adempimento normativo che compete solo agli enti locali interessati e su cui la Regione non può ulteriormente intervenire se non con il commissariamento ai sensi dell’articolo 5 della legge regionale 18 del 2005. In primo luogo, è necessario ridefinire la perimetrazione del Parco, attività che in questi anni è stata rallentata da interessi e posizioni contrastanti. L’obiettivo cui tendere deve essere quello di garantire l’omogeneità dell’intero sistema delle aree che costituiscono il Parco, ricomprendendo nell’area protetta tutte quelle che, ai sensi delle direttive europee, devono essere sottoposte a tutela, per evitare una eccessiva frammentazione degli habitat e dei valori ambientali e naturalistici presenti, implementando a tal fine la perimetrazione e la tabellazione con adeguati sistemi informatici per il puntuale rilevamento dei confini del Parco. Ogni decisione deve assicurare il bilanciamento tra le esigenze di tutela dei valori ambientali e culturali del parco con lo sviluppo delle attività antropiche. Parliamo del Parco regionale più esteso della Puglia caratterizzato dalla presenza di gravine dall’inestimabile valore paesaggistico, ambientale, naturalistico, storico, archeologico e culturale, che merita di essere valorizzato adeguatamente e di essere gestito in modo efficiente. Le opportunità per il territorio, in termini ambientali, culturali, turistici e occupazionali sono tante, serve saperle sfruttare superando inerzia e definendo gestioni efficienti’”.
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