Recentemente la Regione Puglia ha emanato l’Avviso Pubblico per i “Buoni Servizio per l’accesso ai servizi domiciliari e a ciclo diurno per disabili e anziani” , una forma di “titolo di acquisto” per sostenere la domanda di servizi per le persone con disabilità e anziani non autosufficienti. Questo consente l’accesso alle prestazioni sociosanitarie a regime semi-residenziale e domiciliare a disabili e anziani a un prezzo “agevolato”, commisurato alla situazione reddituale del nucleo familiare del richiedente. Negli ultimi anni i “Buoni Servizio”, nati con finalità aggiuntive rispetto all’assistenza pubblica e gratuita, hanno invece rappresentato per molte persone l’unica forma di assistenza sopperendo alle carenze di risorse dei Comuni di residenza. La Confcooperative di Taranto lamenta che quest’anno un gran numero di beneficiari dei servizi non potrà accedere a questo sostegno con gravi conseguenze sia sociosanitarie che occupazionali. Per gli anziani di oltre 65 anni di età autosufficienti o no non è previsto, per vincolo normativo, l’intervento di sostegno finanziario della Regione e quindi costoro per ottenere il beneficio previsto dovranno presentare domanda all’Ambito Territoriale di competenza purché questi abbiano stanziato risorse proprie o acquisito fondi rinvenienti dal Piano di Azione e Coesione – PAC, cosa possibile per esempio a Bari, Bitonto, Brindisi, Francavilla Fontana , Gagliano del Capo, Lecce, Manfredonia, Martano, Mesagne, Molfetta, Nardò, Poggiardo, San Severo, Tavoliere Meridionale, Trani. Spicca l’assenza di Taranto al cui Ufficio di Piano la Confcooperative ha chiesto chiarimenti in data 9 agosto, non ottenendo riscontro alcuno. Si consideri che il prossimo 1 ottobre si avvierà il Piano Operativo per l’accesso ai Buoni servizio per anziani e disabili e molti ultrasessantacinquenni non potranno accedere a questo beneficio, con gravi ripercussioni personali e violazione del diritto universale alle prestazioni sociosanitarie sancito dalle disposizioni regionali. Molte lavoratrici del settore delle cooperative sociali hanno già ricevuto il preavviso di licenziamento e quindi , nell’indifferenza di chi dovrebbe manifestare ben altra premura, si va consolidando la solita penosa situazione che vede colpiti i soggetti deboli : i richiedenti assistenza e i lavoratori. Pur nell’ostile silenzio del Comune di Taranto, la Confcooperative avvierà tutte le azioni possibili a tutela di costoro le cui sacrosante esigenze non possono certamente essere soddisfatte dai soliti inutili e vuoti proclami di attenzione e vicinanza.
Carlo Martello, Segretario Generale Confcooperative Taranto.
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