Con la provincia di Bolzano e l’Umbria, la Regione Puglia è tra le regioni a rischio alto. E’ quanto emerge dalla bozza del monitoraggio della cabina di regia Iss e ministero della Salute sui dati relativi al periodo 25-31 gennaio.
Rischio moderato per Abruzzo, Campania, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Provincia autonoma di Trento, Molise e Toscana, rischio basso per Calabria, Emilia Romagna, Sardegna, Sicilia, Valle d’Aosta e Veneto.
Umbria e Bolzano hanno un Rt puntuale maggiore di 1 anche nel limite inferiore compatibile con uno scenario di tipo 2 – si legge nel report. Il resto delle regioni, Puglia compresa, hanno un Rt puntuale compatibile con uno scenario tipo 1. Altre cinque riportano il valore medio attorno all’1: si tratta di Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Marche e Toscana.
Il 1° febbraio Michele Emiliano aveva paventato l’ipotesi di un ritorno della Puglia in zona gialla, sottolineando però la sua contrarietà: “Il regime della zona gialla, dal mio punto di vista, in questo momento è sbagliato, pericoloso, e tutta l’Italia avrebbe dovuto rimanere nella situazione della zona arancione, perché altrimenti rischiamo che questa variante inglese che sta per arrivare, acceleri di nuovo e provochi assieme alla riapertura delle scuole una terza ondata molto grave”.
Il governatore aveva anche aggiunto che in quella settimana i numeri della Puglia erano da zona gialla. “Dopo due settimane di dati da zona gialla sarà impossibile rimanere in arancione, anche perché lo Stato ci rimette più ristori in zona arancione. E’ quindi molto probabile che da lunedì prossimo saremo gialli”.
L’ultimo monitoraggio allontanerebbe però questa ipotesi e condannerebbe la Puglia a restare in zona arancione.
La durata minima è di 14 giorni, ma, in base alla situazione epidemiologica, ciascuna regione può subire anzitempo una variazione di colore.
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