La fotografia scattata da Confesercenti, per quanto possa apparire drammatica, rispecchia purtroppo la reale situazione in cui versa il nostro Paese.
Crolla letteralmente il numero dei lavoratori indipendenti che passa dai 4.959 del 2019 a 4.825 del 2022, ben 134 mila unità in meno in quattro anni. Un dato che si traduce in maniera chiara nelle importanti difficoltà in cui versano le micro e piccole imprese a conduzione familiare.
Una importante contrazione del Pil e consumi in flessione generano una situazione di sostanziale stasi e vanno a ingessare il mercato, non permettendo affatto di guardare con ottimismo al prossimo autunno. Al movimento estivo determinato dal turismo straniero fa da contraltare la diminuzione della spesa delle famiglie: registrato infatti un calo di mezzo punto rispetto ai livelli pre-pandemia del 2019. A pesare anche la diminuzione del numero degli occupati.
E, se su tutto il territorio nazionale, l’inflazione e la contrazione degli acquisti producono effetti negativi, a Taranto ciò assume contorni e dimensioni ben più preoccupanti. Il contesto locale è infatti fortemente condizionato dalla grande vertenza che riguarda lo stabilimento siderurgico. E’ stata comunicata nelle ultime ore, attraverso una nota, la preoccupazione delle imprese dell’indotto aderenti a Aigi (Associazione Indotto Acciaierie d’Italia e General Industries), che rileva un “assordante silenzio” sul futuro della fabbrica.
E’ chiaro che la questione delle imprese che ruotano attorno alla fabbrica insieme alla precarietà della vertenza nella sua interezza, portano ad uno stato di generale incertezza che certamente non influisce positivamente sullo stato delle cose, e senza dubbio non crea movimento economico di alcun tipo.
Chiaro che sul territorio va affrontata seriamente la grande vertenza; su un piano generale invece vanno certamente accolte le sollecitazioni di Confesercenti, che invita ad intervenire su più fronti: detassando le tredicesime ed irrobustendo le buste paga, mettendo così di conseguenza i lavoratori in condizioni di contribuire a movimentare l’economia. Gli enti locali dal canto loro lavorino per alleggerire la tassazione e per attivare politiche di tutela e sostegno verso il sistema delle piccole imprese. Siamo certi che tutti possono e devono dare il loro contributo in questa operazione, ciascuno nel proprio ambito di competenza.
Francesca Intermite
Presidente Casaimpresa /Confesercenti Taranto
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