Nella pandemia un fascio di luce illumina la notte, oggi dopo 11 anni di sofferenze e di sogni infranti, dal predominio juventino, i migliaia di tifosi nerazzurri di Ginosa e Marina di Ginosa, chiusi nell’oporimente cappa di case diventate improvvisamente troppo piccole, aprono il cuore alla vittoria. La gioia non ce la fa più ad essere compressa.
Nella narrazione dell’Inter gli scudetti, tranne nella mitica stagione del presidente Angelo Moratti, solo debolmente emulata, sepur con successo, dal figlio Giammarco, sono sempre stati scanditi da inseguimenti e sopraffiato, ma forse proprio per questo, sono stati più assaporati e goduti.
Il nunero 19, l’ennesimo scudetto del riscatto, profuma di Sud, con la regia del salentino Antonio Conte e la grinta di Lukaku.
Ginosa ha, anche una squadra ispirata al mito della Madunnina e di Sandro Mazzola. Anche noi abbiamo la nostra piccola e nostrana Ambrosiana Inter.
Il ciclo Juve, nonostante e forse a causa di Pirlo, sembra finito. Chapeau!
Ma domani è un altro giorno. E ci sarà ancora da lottare, con una piccola gioia che si espande nel cuore.
(mip)
PIÙ COMMENTATI